L'incontro dev'essere stato una di quelle esperienze che ti segnano. È per questo che alle foto spia scattate dal nostro lettore Alessandro Bagordo vogliamo abbinare il suo resoconto, indispensabile per dare voce all'intensità dell'esperienza. Incontrare una Ferrari dà sempre un'emozione particolare all'appassionato. Imbattersi nel muletto di un modello del Cavallino che ancora non esiste, è roba da far saltare di gioia. Se poi consideriamo che il muletto in questione è proprio quello della F70, l'erede della Enzo, la futura vetrina tecnologica di Maranello, ce n'è quanto basta per parlare di un colpo al cuore.
La traccia sonora. "La campagna modenese giace inanimata sotto lo scrocchio del sole. L'unica forma di vita sulla Terra sembra essere una mosca insolente [...]. Ad un tratto sento quel rumore lontano [...]. Dura l'intervallo fra due battiti del cuore, poi scompare. Tanto basta a destare i miei sensi, a evocare frammenti di immagini sbiadite, di quando le corse si facevano su strada e avevano nomi romantici tipo Mille Miglia o Targa Florio, di eroi in bianco e nero, di bolidi fiammeggianti su strade lucide di gloria e di sangue. Quel rumore ricompare improvvisamente, più rabbioso, più vicino".
Cogliere l'attimo fuggente. "Il latrato è più lungo stavolta. Sembra musica. Come se dietro la collina un gigante pazzo avesse rubato le trombe degli dei. Il rumore è intervallato da scoppi secchi che ne cambiano la modulazione. Tanti cilindri. Scarico aperto. Roba grossa. La mano scatta veloce verso la tasca cercando freneticamente la compattina, mentre mi alzo dalla sdraio correndo verso la siepe [...]. Il rumore ormai è diventato una mandria di bufali inferociti che corre giù dalla collina. Cerco un varco tra il fogliame. Ho poco tempo. Pochissimo. Puntare. Mirare. Clic".
Le apparenze (talvolta) ingannano. Gli scatti rubati, al di là del carico di emozioni, ci restituiscono l'immagine di una vettura ancora del tutto camuffata, com'era apparsa nelle ultime foto spia che vi avevamo mostrato. Inconfondibili anche quei gruppi ottici presi in prestito dall'attuale produzione e la coda che si estende lunghissima alle spalle del piccolo abitacolo. Proprio in considerazione dello stato poco più che embrionale dei prototipi, sarebbe del tutto prematuro trarre indicazioni stilistiche dalle loro immagini.
Aspirata, ma ibrida. Cuore della nuova "ammiraglia" di Maranello sarà la nuova motorizzazione ibrida, frutto dell'abbinamento tra un V12 aspirato e un unità elettrica in grado di erogare una potenza di circa 900 CV. Il propulsore, già esposto in anteprima al Salone di Pechino dello scorso aprile, verrà abbinato a un cambio a doppia frizione, una scelta comune a tutta l'attuale gamma Ferrari.
Batterie ultrasottili. Il peso aggiuntivo dovuto alla presenza del modulo ibrido verrà bilanciato dal vasto impiego della fibra di carbonio e dall'adozione di particolari batterie della Samsung. Estremamente sottili, gli accumulatori potranno essere sistemati sotto l'abitacolo, contribuendo a ottimizzare il bilanciamento dei pesi complessivo. Tutti i misteri si dissolveranno al momento del debutto: la Casa mostrerà il modello ai clienti entro la fine dell'anno, ma sul debutto davanti al grande pubblico non esistono ancora informazioni ufficiali.
Fabio Sciarra
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it