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Industria e Finanza

Stati Uniti
Auto connesse, la Cina contro le restrizioni di Biden

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La Cina reagisce alle restrizioni imposte alle proprie auto dall'amministrazione Biden: parliamo del regolamento che vieta la vendita e l'importazione negli Stati Uniti di vetture con tecnologie di origine cinese, e che include componenti o ricambi commercializzati separatamente dai veicoli, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza nazionale. Discorso analogo contro fotocamere, microfoni, sistemi Gps e altre tecnologie web prodotti dalla Russia. Tramite il Global Times (organo del Partito comunista), Pechino accusa la Casa Bianca di “sottostimare drammaticamente i costi per le aziende statunitensi”. Insomma, un boomerang per Washington, con sovrapprezzo iniziale compreso tra 30.964 e 38.554 dollari per ognuna delle società americane (fra 42 a 281) operanti nel settore. Stime destinate a salire nel tempo.

“Ossessione” orientale. Pechino ha inoltre risposto a un discorso tenuto da Biden lunedì, in cui il presidente uscente ha affermato che l’economia cinese non supererà mai quella statunitense, al contrario delle previsioni degli esperti: una “fissazione”, la replica della nazione della Grande Muraglia, quella di vedere la Cina come il “più grande concorrente strategico”. Un “demone” per Washington, che dovrebbe invece “liberarsi della sua ansia”.

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