Secondo un report sul mercato americano curato da Edmunds e pubblicato della Reuters, nelle ultime settimane le permute di modelli Tesla starebbero registrando un picco: fenomeno che gli analisti collegano alle crescenti proteste nei confronti del marchio guidato da Elon Musk. Nelle prime due settimane di marzo, in particolare, le auto della Casa californiana hanno rappresentato l'1,4% del totale dei veicoli usati ceduti a concessionarie. Si tratta di un balzo significativo rispetto allo 0,4% dello stesso periodo dell'anno scorso, che potrebbe inoltre preludere, secondo gli autori della ricerca, a un dato ancora peggiore nella seconda metà del mese, sempre sulla scia delle rimostranze contro l'azienda.
La tenuta del valore. "La lealtà al marchio sta diventando un grande punto interrogativo", ha commentato Jessica Caldwell, head of insights di Edmunds: "Il crescente coinvolgimento pubblico di Elon Musk nel governo e le preoccupazioni sulla tenuta del valore delle Tesla lasciano alcuni proprietari storici con la sensazione di essere disconnessi dal marchio", ha aggiunto. Per il momento, prosegue la ricerca di Edmunds, la curva di deprezzamento delle Tesla è analoga a quella delle elettriche di Ford, Hyundai e Kia, ma il marchio californiano potrebbe subire una pressione maggiore "man mano che le Tesla in permuta sottoposte a ricondizionamento raggiungeranno il mercato".
Calano le manifestazioni d'interesse. Il report di Edmunds mette in luce anche un altro dato: a febbraio, la percentuale di intervistati che afferma di prendere in considerazione l'acquisto di una Tesla è scesa all'1,8%. Si tratta del dato mensile più basso da ottobre 2022 e di un declino repentino rispetto al massimo del 3,3% del novembre 2024.
L'incontro con i dipendenti su X. Questi indizi di difficoltà arrivano sullo sfondo di un quadro già complesso su altri fronti. Come quello della borsa: un tema toccato dal ceo del marchio nel corso di un incontro virtuale con i dipendenti su X, nel quale ha tentato di rassicurarli sul futuro dell'azienda. Invitandoli a tenere i nervi saldi e non vendere, nonostante la Tesla abbia subito una flessione di oltre il 50% negli ultimi tre mesi al Nasdaq, passando dai massimi dello scorso 17 dicembre (quando aveva toccato quota 479,86 dollari) ai 233 dollari della chiusura di ieri.
"Non vendete le azioni". "Quello che sto dicendo è: tenete le vostre azioni", ha detto Musk, tornando su alcune delle promesse ormai storiche del marchio, prima fra tutte quello dell'imminente esordio della guida autonoma. "Ci sono momenti difficili, ma sono qui per dirvi che il futuro è incredibilmente brillante ed eccitante: faremo cose che nessuno ha mai sognato".
Gli episodi di vandalismo. Secondo il patron, inoltre, l'azienda risentirebbe anche di una negativa sovraesposizione mediatica: "Se leggete le notizie, sembra l'Apocalisse", ha dichiarato, aggiungendo di non riuscire a passare davanti a una televisione senza vedere un'auto del marchio in fiamme. "Capisco chi non vuole comprare i nostri prodotti, ma non è necessario bruciarli: mi sembra un po' irrazionale".
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