"Mi dispiace, ma non accettiamo carte di credito". È questa la risposta che potremmo sentirci dare da qui in avanti quando andiamo a fare rifornimento. I distributori sono sul piede di guerra per il recente decreto sulle liberalizzazioni e hanno già annunciato uno sciopero della categoria di dieci giorni. In particolare, accusano il Governo di essere stato troppo prudente e di aver favorito i petrolieri anziché i consumatori e gli stessi gestori degli impianti. Ma c'è dell'altro.
Commissioni onerose. Con il decreto Cresci Italia, il governo ha anche congelato un provvedimento approvato dal precedente esecutivo che prevedeva l'eliminazione per i benzinai delle commissioni sui pagamenti effettuati con carte di credito fino a un importo di 100 euro a partire dal primo gennaio 2012. "Il rischio - spiega Giuseppe Milazzo, presidente della categoria dei distributori di Ascom - è che dalla fine del mese i benzinai non accettino più i pagamenti con carte di credito, perché troppo onerosi per i loro ridotti margini di gestione".
Nuova stangata. Con l'entrata in vigore della norma sulle liberalizzazioni, molti gestori dei circuiti elettronici di pagamento hanno disdetto gli accordi precedenti con i benzinai proponendo nuovi contratti giudicati dalla categoria molto più svantaggiosi e insostenibili. "In questo modo - continua Milazzo - dalla gratuità promessa si potrebbe passare al rischio di una nuova stangata, perché le nuove commissioni imposte dal sistema bancario sono raddoppiate e quindi insostenibili".
Roberto Barone
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