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Mercato

Mercato italiano
Immatricolazioni di nuovo in calo: -6,6% a maggio

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Il mercato italiano dell'auto torna in territorio negativo. Dopo la ripresa di aprile, determinata per lo più dall’effetto statistico legato alla diversa collocazione delle festività pasquali (due giorni lavorativi in più rispetto al 2023), a maggio le immatricolazioni sono state 139.581, per un calo del 6,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. A penalizzare l’andamento mensile del mercato è stata l’attesa per lo sblocco dei nuovi incentivi, partiti ufficialmente solo oggi con l’apertura delle prenotazioni sull’apposita piattaforma del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Detto questo, rimangono lontani i livelli pre-pandemia: il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno risulta in crescita del 3,4% a 726.311 targhe, un valore, secondo le elaborazioni dell’Unrae, inferiore di quasi il 20% rispetto al corrispondente periodo del 2019.

Stellantis. A maggio, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 42.509 auto immatricolate, il 14,2% in meno rispetto a un anno fa. Tutti i marchi, con l’unica eccezione della Citroën, sono in territorio negativo: -25,3% per Alfa Romeo (2.001 targhe), -53,5% per DS (480), -11,8% per Fiat (12.960), -4,7% per Jeep (6.577), -18,6% per Lancia (3.827), -38,9% per Maserati (228), -6,2% per Opel (4.174) e -38,5% per Peugeot (6.569). Il Double chevron, invece, segna un +42,5% e registra 5.693 vetture. 

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 24.546, per un aumento del 4,7%. Audi guadagna il 5,9% (6.810 registrazioni), Cupra il 2,5% (1.587), Lamborghini il 14,3% (56), Seat il 7% (1.402), Skoda il 6,1% (3.201)  e Volkswagen il 3,6% (11.490).

Renault. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo scende del 12,3%. le targhe mensili sono 12.900, di cui 4.668 per Dacia (-40,8%) e 8.232 per il marchio della Losanga (+20,6%).

Toyota. In crescita il gruppo delle tre ellissi: le 11.599 immatricolazioni implicano un miglioramento del 2,8%. Il marchio Toyota segna un +4,3% a 11.84 unità, mentre la Lexus perde il 27,2% (415 immatricolazioni).

BMW. Per il costruttore bavarese le registrazioni totali sono 7.536, il 3,2% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW targa 6.432 vetture e guadagna il 21,2%, mentre la Mini, con 1.104 immatricolazioni, perde il 44,7%.

Ford e gruppo Hyundai. L’Ovale blu subisce un calo del 25,1%, fermandosi a 6.290 registrazioni. Al contrario la Hyundai, con 4.783 targhe, sale del 9,9%, mentre la consociata Kia scende del 6% con 4.497 vetture consegnate.

Mercedes-Benz. Bene anche la Stella con 5.021 targhe e una crescita dell’8%: Stoccarda sale dell’11,8% (4.743 immatricolazioni) e compensa il -31,4% della Smart (278).

Le altre asiatiche. Questi i risultati del resto del comparto giapponese: +36,2% per Nissan (3.072), -34,3% per Suzuki (2.574), +1,5% per Mazda (1.156), +9,1% per Honda (518), +884,5% per Mitsubishi (827) e -24,2% per Subaru (157).

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo targa 1.705 vetture, il 18,5% in meno rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 1.154 (+6,2%), di cui 75 per il marchio del Giaguaro (-67,1%) e 1.079 per il brand delle fuoristrada (+25,6%). Calo a doppia cifra per la Tesla, con un -27,4% (1.073 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un -3,2% (60) e la Porsche un +4,7% (718).

Gli altri brand. Performance negativa per il gruppo DR, con un -31,4% (2.517 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG sale del 22,3% (3.703) e Lynk & Co registra un -67,1% (140). Bene Eurasia Motor Company con 106 registrazioni e un aumento del 221,2%. In classifica entra per la prima volta la Byd, con 52 immatricolazioni, contro le 21 dell’anno scorso.

La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 8.806 unità, è sempre prima. La seconda posizione è occupata dalla Citroën C3 (4.197). Seguono, nell’ordine, la Lancia Ypsilon (3.824), la Jeep Avenger (3.756), la Toyota Yaris Cross (3.329), la Volkswagen T-Roc (3.227), la Renault Clio (3.195), la Dacia Sandero (3.098), la MG ZS (2.851) e la Toyota Yaris (2.851).

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati risultano in contrazione del 10,8%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 18,6% e quella di breve migliorare del 9,8%. Male le società, con un -5%. Prosegue il rimbalzo delle autoimmatricolazioni: +39,1% (+41,1% l’uso privato e +8,9% l’uso noleggio).

Crollano le Bev. Non si arresta neanche il crollo delle elettriche, evidentemente ferme in attesa degli incentivi che si sono sbloccati il 3 giugno: dopo il -34,5% di marzo e il -19,6% di aprile, a magigo le vetture 100% a batteria perdono infatti il 18,3%, scendendo dal 4,1% al 3,6% del mercato. Prosegue il momento negativo delle ibride plug-in: -34,9% e quota in contrazione dal 4,6% al 3,3%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 7,7% (+2,7% per le "full", +9,8% per le "mild") e passano dal 34,7% al 40,1% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 6,7%, per una quota in miglioramento dal 28,1% al 32,2%, mentre le diesel perdono il 31,1% e scendono dal 19,5% al 14,4%. Male anche il metano (-14%, ma quota sempre allo 0,1%) e il Gpl (-33,2% e peso sul mercato in contrazione dall’8,9% al 6,4%).

La classifica delle elettriche. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, in cima troviamo la Tesla Model 3 (682 targhe), seguita da Tesla Model Y (378), Renault Twingo (264), Audi Q4 e-tron (255), MG4 (244), BMW iX1 (230), Fiat 600 (206), Renault Scenic (201), Volvo EX30 (183) e Jeep Avenger (179).

Emissioni. Maggio è il terzo mese di fila con il segno più: la CO2 media è pari a 121,1 g/km, lo 0,9% in più rispetto ai 120 dello stesso mese dell'anno scorso. Inoltre, il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno mostra un dato in aumento da 120,2 a 121,2 g/km (+0,8%). A maggio sono state immatricolate 6.045 auto (4,3% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.540 vetture (2,5% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 92.085 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 65,2% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 33.591 auto (23,8% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 3.234 (2,3%).

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