Obiettivo: diventare il primo costruttore mondiale. Vendendo, entro il 2018, almeno dieci milioni di vetture all'anno. L'ambizione era già trapelata, ma Martin Winterkorn, il grande capo di Volkswagen, l'ha ribadita con forza alla serata parigina in cui il gruppo di Wolfsburg ha svelato in anteprima i modelli che stanno per essere mostrati al Mondiale de l'Automobile. Sfoggiando, con un certo orgoglio, la sua vocazione sempre più internazionale.
Settima generazione.L'auto più attesa era la Passat, giunta alla settima generazione. Come già avevamo anticipato, il frontale richiama quello della Phaeton, con la sua calandra del radiatore caratterizzata da quattro elementi trasversali. Nel complesso il design non presenta certo forti rotture, rispetto al passato, ma sembra aver guadagnato in modernità e armonia. L'intenzione della Casa tedesca è con ogni evidenza di fare della Passat - presentata sia nella versione berlina sia in quella Variant - una vettura sempre più vicina per immagine, confort e sicurezza a quelle dei segmenti immediatamente superiori. Così sono da segnalare la presenza di dotazioni quali la funzione di frenata di emergenza City, il sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore e il dispositivo Easy open: se si ha la chiave in tasca, basta raggiungere la zona retrostante la parte posteriore della macchina, e il cofano del bagagliaio si apre da solo.
I motori. La Passat, diventata anche meno "assetata", almeno secondo la Casa (che dichiara un risparmio di consumi fino al 19%), sarà in vendita a partire da metà novembre. Ben dieci i motori disponibili: quattro a benzina (un 1.4 litri da 122 CV, un 1.8 da 160 CV, un 2.0 da 211 CV e un V6 da 300 CV), altrettanti turbodiesel (1.6 da 105 CV, 2.0 da 140 e 170 CV, 2.0 BlueTDI da 140 CV), uno EcoFuel a metano (1.4 da 150 CV) e uno a benzina/etanolo (1.4 da 160 CV).
Occhio all'ambiente. L'attenzione del gruppo Volkswagen verso le auto a basso ambientale si è palesata, durante la serata parigina, con la "sfilata" della Skoda Octavia Green E Line e della Seat IBE, il prototipo di una coupé elettrica compatta. Quest'ultima era stata già presentata al Salone di Ginevra, ma ha subito ulteriori ritocchi e stupisce sia per l'originale design, in cui spicca un grintoso frontale a forma di freccia, sia per gli interni particolarmente spaziosi, in rapporto alle ridotte dimensioni della vettura, lunga appena 3,83 metri. La batteria a ioni di litio che ne alimenta il motore (102 CV) garantisce un'autonomia di circa 130 km.
A proposito di prototipi, però, a suscitare le maggiori emozioni è stata l'apparizione dell'Audi quattro concept. Anche perché si tratta di una vettura che potrebbe dar vita a una produzione di serie, sia pure limitata. L'auto è stata realizzata in occasione del trentesimo anniversario della celebre quattro e ne rappresenta, con il suo frontale clamorosamente aggressivo, la futuristica evoluzione.
Si è poi vista, finalmente, anche un'altra concept di cui si era già parlato molto, la Lamborghini Sesto Elemento, per la quale basterebbe citare un paio cifre: 997 kg di peso e 0-100 km/h in 2,5 secondi. La capacità di creare supercar leggerissime, grazie al massiccio utilizzo di materiali in fibra di carbonio, è del resto l'atout principale della Casa di Sant'Agata Bolognese. A completare una serata in cui si è potuto toccare quante facce ha il gruppo di Wolfsburg, sempre più "multibrend oriented", sono state la Bugatti Super Sport (0-300 km/h in 14,3 secondi!), la Bentley New Continental GT e l'elegante Porsche Speedster, che sarà tirata in appena 356 esemplari. Tutte vetture che si potranno ammirare, da sabato prossimo, al Salone di Parigi.
da Parigi, Emanuele Barbaresi
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