A Pebble Beach vanno in scena le personalizzazioni della McLaren GT, l'ultima due posti di Woking, caratterizzata da prestazioni da supercar ma più sfruttabile nella vita quotidiana e nei viaggi con i suoi 570 litri complessivi di capacità di carico. L'esemplare che le mette in mostra arriva direttamente dal braccio MSO (McLaren special Operations) della Casa inglese, specializzato nel soddisfare le richieste dei clienti più esigenti.
Giochi cromatici. La prima GT firmata MSO si riconosce subito per la livrea Defined Flux Silver, una tinta speciale che in questo esemplare fa il paio con minigonne, splitter, gusci dei retrovisori paraurti posteriore e diffusore in grigio grafite satinato. Stesso colore, a catalogo come Satin Graphite, delle pinze freno, che completano il corredo degli esterni insieme alla cornici dei finestrini con cromatura lucida, lo scarico in titanio e i cerchi diamantati verniciati in Gloss Black.
Ricami artistici. Anche vista da dentro questa McLaren GT non risulta banale. I sedili, per esempio, attraverso le cuciture riproducono la “tramatura” tipica della struttura del tetto del British Museum. Il pellame è bianco, con qualche inserto minore che richiama il grigio grafite di alcune componenti esterne. Sui poggiatesta spicca il logo MSO. Altri dettagli da segnalare sono gli inserti in fibra di carbonio presenti sulle palette del cambio e sul volante. Anche cielo, tappezzeria e chiave di questa supersportiva sono dedicate.
Il tuning del motore è quello di serie. Non cambia invece, nemmeno di un bullone, la parte meccanica. A spingere c'è un V8 biturbo da 4.0 litri in configurazione standard per la GT (620 CV) abbinato a un cambio doppia frizione a sette rapporti, per uno 0-100 km/h da 3,2 secondi e uno 0-200 km/h da 9 secondi netti.
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