Dopo il Tutor, l’autovelox. Dove con autovelox intendiamo, secondo l’uso comune, il “congegno capace di rilevare infrazioni di velocità e documentarle fotograficamente”, come lo definisce un autorevole dizionario della lingua italiana. Certo, l’Autovelox, quello con la A maiuscola, è il nome del più celebre apparecchio di questo tipo, per decenni spauracchio di milioni di automobilisti dal piede pesante.
Voci e leggende. Talmente celebre da identificarsi con un’intera categoria di prodotti, dal Velomatic al Telelaser, dal Multanova al Traffiphot, dal Tutor (con il suo “gemello” Vergilius) al Provida (e il più recente e analogo apparecchio “dinamico” Scout Speed), solo per citare i più famosi (o famigerati, a seconda dei punti di vista). Come spesso accade, sull’uso (e sull’abuso, va detto) di questi strumenti sono fiorite leggende, voci, “si dice”, attorno ai quali gli automobilisti si sono accapigliati nei bar o nei forum su internet. Eccone una carrellata in cui fughiamo ogni dubbio.
Mario Rossi
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