Il motorsport è in lutto per la scomparsa di Dietrich Mateschitz, proprietario dei team Red Bull Racing e Scuderia AlphaTauri in Formula 1. Pochi minuti prima dell’inizio delle qualifiche del GP degli Stati Uniti è arrivata la triste conferma: l’imprenditore e mecenate sportivo austriaco è deceduto dopo una breve malattia, aveva 78 anni.
Uomo visionario. Dopo gli studi in marketing e le esperienze a Unilever e in Procter & Gamble, nel 1984 - durante uno dei suoi viaggi d'affari - scopre Krating Daeng, un energy drink che farà diventare famoso in tutto il mondo con il brand Red Bull. Un visionario, un grande appassionato di sport che ha saputo sfruttare le sponsorizzazioni e gli sport (soprattutto estremi) per far diventare Red Bull qualcosa di molto più di un energy drink. Un imprenditore d’altri tempi, carismatico, che ha fiutato l’affare di acquisire la Jaguar Racing per una cifra simbolica di un dollaro per fondare quello che oggi è il team Red Bull Racing e affiancargli, appena un anno dopo, il junior team Scuderia Toro Rosso, diventato oggi AlphaTauri. Quella che sembrava una pazzia, è diventata parte della storia della Formula 1.
Grande passione per il volo. Oltre alle auto, Dietrich Mateschitz adorava volare ed è stato anche un pilota provetto. Ha voluto dar vita nella sua Salisburgo all'Hangar-7: una vera e propria opera d'arte architettonica, unica nel suo genere, divenuta la casa dei Flying Bulls che si dedicano alla ricerca di rari velivoli storici per restaurali e farli volare nuovamente. Attorno a quei mitici aeroplani, anche le monoposto che hanno fatto la storia della Red Bull in Formula 1.
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