Al debutto la piattaforma italiana per auto connesse
La Tuc, società torinese fondata da Ludovico Campana e Sergio Pininfarina, nipote di Battista "Pinin" Farina, ha presentato la versione pre-industrializzata della piattaforma elettrica TUC.technology. Basata sul pianale modulare elettrico Meb del gruppo Volkswagen, la nuova architettura per veicoli connessi è pronta per il mercato: l’azienda ha già ottenuto le certificazioni di conformità previste in ambito automotive.
Plug&play. L’idea alla base del progetto è quella di riformulare l’idea di auto, trasformando il veicolo da strumento di mobilità a spazio da configurare secondo le proprie esigenze. Per questo la Tuc ha sviluppato un’architettura basata su un unico standard plug&play, il connettore digitale/strutturale TUC.plug che fa da base e fornisce connettività e alimentazione ai dispositivi che vengono collegati. La TUC.network è gestita da un computer connesso al cloud, denominato TUC.brain, grazie a un collegamento a fibra ottica. Il connettore sviluppato dall’azienda torinese può accogliere sedili, seggiolini per bambini, schermi o anche altri accessori, per esempio una macchina del caffè sviluppata dalla Lavazza. Le Tuc.plug sono pensate per essere integrate facilmente in fase di progettazione di una nuova vettura, ma anche su telai esistenti in caso di restyling.

I partner. Nel progetto della Tuc hanno già creduto molte aziende, italiane e internazionali. Oltre al gruppo Volkswagen, che ha fornito il pianale elettrico Meb, la Bosch è stata coinvolta nella realizzazione di un display da 12” per la gestione delle varie funzioni della vettura. La Sabelt, la Adient e la Guidosimplex hanno sviluppato dei sedili adattabili a diverse esigenze, mentre la Chicco ha creato un seggiolino per bambini con sistema di sicurezza BeBeCare e impianto audio. Tra i fornitori sono infine presenti anche la Italdesign, che si è occupata dell’ingegnerizzazione del sistema, e le aziende di tecnologia Amet, Intel, Cisco e Tim.
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