Più che un aggiornamento sarà un cambio di paradigma. Così Elon Musk ha descritto la nuova versione dell'Autopilot che, entro un paio di mesi, dovrebbe consentire ad alcuni clienti di poter provare la modalità Full self-driving. I tecnici della Tesla hanno infatti riprogettato l'architettura del sistema di assistenza alla guida per sfruttare nuove funzionalità rese possibili dal maggiore impiego delle reti neurali.
Da casa al lavoro (quasi) senza l'uomo. Musk ha già dichiarato che il nuovo Autopilot sarà un "salto quantico", un vero passo avanti verso la guida autonoma. Il ceo ha già avuto modo di provare sulla sua Model S un prototipo del nuovo sistema: "Ho testato personalmente l'ultima build alpha del software sulla mia auto ed è davvero molto meglio di quanto le persone credano. Stiamo arrivando a un punto in cui sarà possibile andare da casa al lavoro senza interventi (umani, ndr), anche in presenza di cantieri e situazioni atipiche. La piena funzionalità di guida autonoma sarà completa entro la fine di quest'anno, la sto letteralmente guidando".
In autunno il beta test. Come da tradizione, le novità per l'Autopilot saranno diffusi gradualmente sulle vetture degli acquirenti. Inizialmente - secondo Musk entro sei o dieci settimane - l'aggiornamento sarà reso disponibile over-the-air per le elettriche dei clienti "Early Access", che faranno così da beta tester per collaudare il funzionamento del sistema. Una volta raccolti abbastanza dati ed effettuate ulteriori modifiche, le funzionalità saranno rilasciate in tutto il mondo: al momento, tuttavia, non è chiaro se il Full self-driving sarà compatibile con tutte le vetture del costruttore, né se sarà gratuito.
In arrivo l'Hardware 4.0. Gli ingegneri della Casa californiana stanno anche lavorando a un importante aggiornamento dell'elettronica di bordo. Nell'ultimo trimestre del prossimo anno l'azienda taiwanese di semiconduttori Tsmc dovrebbe avviare la produzione dell'Hardware 4.0 sviluppato della Tesla insieme alla Broadcom: la collaborazione tra le due aziende ha portato alla progettazione di un sistema High Performance Computing (Hpc) in grado di gestire non solo i sistemi di assistenza alla guida, ma anche il powertrain elettrico e l'infotainment di bordo. I chip attualmente utilizzati dall'Hardware 3.0 sono prodotti dalla Samsung, ma il passaggio alla Tsmc è stato reso necessario dall'utilizzo di processori a 7 nanometri, pensati per garantire prestazioni migliori.
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