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Formula 1

PILOTI
Bruce McLaren

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Bruce Leslie McLaren nasce il 30 agosto 1937 ad Auckland, in Nuova Zelanda. Nel cuore di una famiglia appassionata di motori, il giovane Bruce manifesta da subito una spiccata passione per il mondo delle corse, alimentata dagli insegnamenti del padre Les, un appassionato pilota di motociclette e auto da corsa.

A nove anni, viene diagnosticata a Bruce la malattia di Perthes, che lascia la sua gamba sinistra più corta della destra. Nonostante ciò, non si lascia scoraggiare e inizia a nutrire un interesse sempre più vivo per il mondo dell'automobilismo. Passa la maggior parte del suo tempo libero nella stazione di servizio e nel laboratorio dei genitori, dove inizia a sognare di diventare un pilota di auto da corsa.

A 14 anni, McLaren partecipa alla sua prima competizione su una Austin 7 Ulster restaurata dal padre. Due anni dopo, prende parte alla sua prima vera gara. Dimostra un talento innato, che lo porta a competere in seguito a bordo di una Ford 10 special e di una Austin-Healey, prima di passare a una auto da corsa sportiva Cooper-Climax di Formula 2. McLaren si distingue subito per la sua capacità di modificare, migliorare e dominare la sua auto, tanto da arrivare secondo nel campionato neozelandese 1957-1958.

Nel 1958, la sua performance nel Gran Premio della Nuova Zelanda attira l'attenzione del pilota australiano Jack Brabham, che invita McLaren a correre per lui. La sua promettente carriera viene ulteriormente riconosciuta dall'organizzazione del Gran Premio Internazionale della Nuova Zelanda, che lo seleziona per il programma "Driver to Europe", pensato per dare ai piloti kiwi più promettenti l'opportunità di acquisire esperienza a livello internazionale. Durante il suo periodo con la Cooper, McLaren vince il Gran Premio degli Stati Uniti 1959, diventando il più giovane vincitore di un GP di tutti i tempi, un record che resisterà per oltre quattro decenni. McLaren diventa il numero 1 della Cooper quando "Black Jack" se ne va nel 1960 per formare il proprio team F1. Nutrendo la stessa ambizione di costruire delle auto oltre che guidare, McLaren segue l'esempio imprenditoriale di Brabham nel 1964, realizzando una vettura sportiva basata sulla Cooper. Si trattava in realtà di una Cooper F1 convertita, la famosa Zerex Special con cui Roger Penske aveva dominato a Laguna Seca e Riverside nell'autunno del 1962.

McLaren interrompe il rapporto con Cooper nel 1966 e presenta la sua prima auto F1, la M2A con motore Ford Indy. Quell'anno, acquisisce anche un'esperienza ingegneristica inestimabile come uno dei principali piloti di sviluppo della Ford GT40, un’esperienza culminata in una vittoria al Le Mans nel 1966 con il suo compatriota e compagno di squadra Can-Am, Chris Amon. Nel 1968, vince la sua quarta gara in carriera con la sua monoposto a Spa-Francorchamps, ottenendo la prima vittoria del team in un Gran Premio: oggi il team ne conta 182.

McLaren dimostra il suo ingegno anche nella progettazione delle auto da corsa. Nota che le sue auto non sono innovative quanto quelle del rivale Jim Hall, ma la loro superiorità in termini di affidabilità viene premiata con vittorie in gara e nel campionato. Da questa esperienza, Bruce ha nuove preziose intuizioni che avranno un impatto nel tempo sul design delle auto McLaren, come per esempio le "narici" che diventeranno una caratteristica chiave delle auto McLaren, incluso il modello stradale P1.

Bruce McLaren muore tragicamente il 2 giugno 1970, a soli 32 anni, in un incidente durante i test della sua nuova M8D a Goodwood, in Inghilterra. Allegro e ben voluto da tutti, viene spesso ricordato per la sua modestia e il carattere mite ma al tempo stesso determinato. Oggi riposa nel cimitero di Waikumete, ad Auckland.