Alfa Romeo 33
L’Alfa Romeo 33 è la compatta con cui nel 1983 la Casa di Arese sostituì in listino l’Alfasud. Dalla progenitrice, la 33 eredita il pianale, i motori boxer e le sospensioni posteriori ad assale rigido con parallelogramma di Watt. Quest’Alfa è stata prodotta in due generazioni, entrambe proposte con carrozzeria a due volumi e mezzo, a cinque porte, oppure station wagon. La prima serie ha beneficiato di un restyling nel 1986, che ha portato a leggere modifiche esterne e a una completa rivisitazione della plancia, del volante e dei pannelli delle porte. La seconda serie è datata 1990 e si riconosce subito per uno stile più moderno, ispirato a quello dell’ammiraglia di quegli anni, la 164. I suoi tratti distintivi sono un frontale meno verticale e le luci posteriori sottili e collegate da una modanatura rossa che attraversa per tutta la larghezza la coda, fattasi nel frattempo più importante. Dal punto di vista tecnico, per la seconda generazione si segnala l’adozione pressoché generalizzata del servosterzo sull’intera gamma.
I MOTORI
L’Alfa Romeo 33 è stata proposta per un certo periodo anche con un turbodiesel tre cilindri prodotto dalla VM, ma gli esemplari con motore a gasolio oggi sono rari tra gli annunci. Le inserzioni riguardano quasi esclusivamente le Alfa 33 a benzina, tutte spinte da motori con il celebre schema boxer. La prima serie è stata commercializzata con due cilindrate, 1.3 e 1.5. Con quella successiva, la scelta si è ampliata con l’entrata in scena di un propulsore da 1,7 litri, destinato alle vetture più raffinate e sportive, come la Quadrifoglio Verde. Negli anni tutte queste unità sono state oggetto di continui interventi e da una versione all’altra possono emergere lievi differenze di potenza, dovute per esempio al passaggio dall’alimentazione a carburatori a quella a iniezione. A fare da denominatore comune a tutte queste Alfa sono una particolare tonalità di scarico, che si fa squillante agli alti regimi. Alcuni esemplari, battezzati Permanent 4 o Q4, sono dotati di trazione integrale, mentre nessuna 33 è stata mai prodotta a cambio automatico.
PRO E CONTRO
Le Alfa Romeo 33 vantano di norma una vivacità superiore alla media delle rivali dell’epoca e ancora oggi sanno rivelarsi molto coinvolgenti e divertenti. Il motore 1.3, in particolare, ha un carattere esuberante e sale di giri con grande rapidità. Peccato solo che questo temperamento sportivo non sia assecondato a dovere dal cambio, che ha marce ben spaziate, ma lascia a desiderare quanto a manovrabilità, con innesti gommosi e neppure tanto silenziosi. L’assetto è invece all’altezza della situazione e trova un ottimo compromesso tra comodità e piacere di guida. Le sospensioni rispondono bene sullo sconnesso e rendono il comportamento gradevole e sincero, con un naturale sottosterzo e reazioni sempre omogenee anche nelle manovre d’emergenza. Tra i difetti va annoverata l’impostazione un po’ spartana, che si traduce in una finitura migliorabile e in qualche lacuna a livello di equipaggiamenti. Alcuni esemplari possono essere sprovvisti addirittura di tergilunotto.
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I MOTORI
L’Alfa Romeo 33 è stata proposta per un certo periodo anche con un turbodiesel tre cilindri prodotto dalla VM, ma gli esemplari con motore a gasolio oggi sono rari tra gli annunci. Le inserzioni riguardano quasi esclusivamente le Alfa 33 a benzina, tutte spinte da motori con il celebre schema boxer. La prima serie è stata commercializzata con due cilindrate, 1.3 e 1.5. Con quella successiva, la scelta si è ampliata con l’entrata in scena di un propulsore da 1,7 litri, destinato alle vetture più raffinate e sportive, come la Quadrifoglio Verde. Negli anni tutte queste unità sono state oggetto di continui interventi e da una versione all’altra possono emergere lievi differenze di potenza, dovute per esempio al passaggio dall’alimentazione a carburatori a quella a iniezione. A fare da denominatore comune a tutte queste Alfa sono una particolare tonalità di scarico, che si fa squillante agli alti regimi. Alcuni esemplari, battezzati Permanent 4 o Q4, sono dotati di trazione integrale, mentre nessuna 33 è stata mai prodotta a cambio automatico.
PRO E CONTRO
Le Alfa Romeo 33 vantano di norma una vivacità superiore alla media delle rivali dell’epoca e ancora oggi sanno rivelarsi molto coinvolgenti e divertenti. Il motore 1.3, in particolare, ha un carattere esuberante e sale di giri con grande rapidità. Peccato solo che questo temperamento sportivo non sia assecondato a dovere dal cambio, che ha marce ben spaziate, ma lascia a desiderare quanto a manovrabilità, con innesti gommosi e neppure tanto silenziosi. L’assetto è invece all’altezza della situazione e trova un ottimo compromesso tra comodità e piacere di guida. Le sospensioni rispondono bene sullo sconnesso e rendono il comportamento gradevole e sincero, con un naturale sottosterzo e reazioni sempre omogenee anche nelle manovre d’emergenza. Tra i difetti va annoverata l’impostazione un po’ spartana, che si traduce in una finitura migliorabile e in qualche lacuna a livello di equipaggiamenti. Alcuni esemplari possono essere sprovvisti addirittura di tergilunotto.
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