Fiat Barchetta
I MOTORI
La Fiat barchetta è stata prodotta sempre con un solo motore, regolarmente abbinato a un cambio manuale e alla trazione anteriore. Si tratta di un quattro cilindri a benzina 1.800 aspirato, con distribuzione bialbero e variatore di fase sul lato dell’aspirazione. Questa tecnologia rende robusta e lineare la curva di erogazione, con la coppia che resta sempre su valori prossimi a quello massimo. La potenza è di 130 CV, un valore che si traduce in una notevole vivacità negli spunti. Nel 1999 la meccanica fu aggiornata con una centralina più evoluta e un collettore d’aspirazione a geometria variabile, che assicuravano una maggiore elasticità in ripresa. Il collettore tornò a essere fisso nel 2001, anno in cui la barchetta si guadagnò l’omologazione Euro 3.
PRO E CONTRO
Sviluppata su un pianale derivato da quello della Punto, la Fiat barchetta ha dimensioni e massa contenute, un baricentro molto basso e un comportamento divertente e sincero. Questa spider si rivela, infatti, rapida negli inserimenti in curva e agile nei cambi di direzione, ma comunque stabile e sicura anche alle andature più elevate. L'assetto ben calibrato permette di sfruttare appieno tutto il potenziale della meccanica, che si fa apprezzare per la progressione vivace. I limiti dell'auto riguardano più che altro la sua praticità, limitata da un abitacolo che veste il pilota e il passeggero in modo molto attillato e da un bagagliaio che vanta una capacità di soli 165 litri, al quale si accede da un’apertura piuttosto stretta. Discreta la qualità delle finiture: diverse plastiche hanno un’aria un po’ economica e si nota qualche imprecisione negli assemblaggi. La capote, essenziale nella sua fattura, non assicura un grande isolamento né dal freddo né dai rumori.