Un'auto si può riparare anche se i costi superano il suo valore
La Cassazione interviene su un tema spinoso, che Quattroruote ha deciso di approfondire sul numero di maggio: i costi di riparazione di una vecchia auto incidentata. In sostanza, l'alta corte ha emesso una sentenza che dà ragione agli automobilisti e torto alle compagnie assicurative che, in alcuni casi, costringono gli assicurati a rottamare il proprio veicolo.
Riparazioni e valori residui. Spesso, il costo di riparazione di un’auto sinistrata per colpa di un altro utente della strada supera di gran lunga il valore residuo di una vettura, mentre il risarcimento della compagnia non va oltre il valore di mercato, indipendentemente dal preventivo del carrozziere. Così, al malcapitato automobilista non resta che rottamare la propria vettura, rischiando di restare a piedi nell’impossibilità di sostituirla magari con un altro usato, troppo costoso. Come detto, Quattroruote ha approfondito la questione, raccogliendo delle testimonianze reali, come quella di Fabrizio M.: la sua Renault Clio Sportour 1.2 del 2013, con poco più di 91 mila chilometri all’attivo, è stata travolta di notte, mentre era regolarmente parcheggiata, da un veicolo fuori controllo, riportando danni per 7.900 euro. A fronte dei quali, l’assicurazione offriva un risarcimento di 3 mila euro, portati poi a 3.600 dopo una breve trattativa, ma del tutto insufficienti per riportare in salute il mezzo. Il caso si è chiuso con la rottamazione della vettura sinistrata.

La sentenza. Ora è arrivato l'intervento dei giudici, che rischia di andare di traverso alle compagnie. In sostanza, la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza che riguarda "di fatto" le compagnie di assicurazioni che spingono i propri clienti a rottamare l'automobile in caso di incidente quando il costo delle riparazioni supera il valore commerciale della vettura. In particolare, in un caso dove il danneggiato aveva richiesto 'una somma pari quasi al doppio del valore del veicolo', la corte ha chiarito che, pur dovendo 'tener conto della necessità di non sacrificare specifiche esigenze del danneggiato a veder ripristinato il proprio mezzo', il limite per il risarcimento è che non vi sia un aumento di valore del veicolo".
Le esigenze dell'assicurato. D'altro canto, per la Cassazione "va considerato che il danneggiato può avere serie ed apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato (ad esempio, perché gli risulta più agevole la guida di un mezzo cui è abituato o perché vi sono difficoltà di reperirne uno con caratteristiche similari sul mercato, o perché vuole sottrarsi ai tempi della ricerca di un veicolo equipollente e ai rischi di un usato che potrebbe rivelarsi non affidabile) e che una piena soddisfazione delle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione". Dunque, l'alta corte evidenzia il diritto degi conducenti a ottenere un risarcimento in caso di sinistro anche quando il costo degli interventi di riparazione supera il valore commerciale della vettura e stabilisce che la scelta tra la riparazione e la rottamazione spetta in ultima istanza all'automobilista.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it