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Corsi di guida
Patenti moto, l’Iva non è dovuta

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Le lezioni per il conseguimento delle patenti A (moto), AM (ciclomotori) e nautiche non sono soggette a Iva. Lo ha stabilito la corte di giustizia tributaria di La Spezia stabilendo che l’imposta è dovuta, come ribadito più volte dal Parlamento, anche con la recente legge di bilancio 2025, esclusivamente sui corsi per le patenti di categoria B e C1.

La norma del 2020 e la pretesa dell’Agenzia delle entrate. Tutto nasce nel 2020, quando per adeguarsi a una sentenza della Corte di Giustizia europea, il parlamento italiano modificò la norma sull’esenzione Iva delle prestazioni didattiche stabilendo di non riconoscerla più sull’insegnamento delle autoscuole per il conseguimento delle patenti di categoria B e C1. L’Agenzia delle Entrate, però, nonostante il parlamento avesse circoscritto l’applicazione dell’imposta alle sole patenti B e C1, ha in più occasioni preteso il pagamento - che avrebbe gravato esclusivamente su famiglie e ragazzi - su tutte le categorie di patenti.

La Corte tributaria di La Spezia dice no. La scorsa settimana, pronunciandosi sul ricorso presentato da una scuola nautica di La Spezia a cui l’Agenzia aveva contestato di non aver applicato e versato l’imposta sulle lezioni, la Corte tributaria ha affermato che l’azienda si era correttamente attenuta alla norma di legge, che esplicitamente limita l’imponibilità alle sole patenti B e C1.

Boenzi (Unasca): adesso basta contestazioni. “La Corte di La Spezia”, ha commentato Alfredo Boenzi, segretario nazionale autoscuole dell’Unasca, la principale associazione di categoria, “ha confermato ciò che Unasca ha sempre sostenuto e suggerito ai propri associati: applicare l’Iva solo ai corsi individuati dal legislatore. Auspichiamo che l’amministrazione finanziaria faccia tesoro del pronunciamento della Corte cessando le molteplici contestazioni in atto sulla materia”. “Il legislatore”, gli ha fatto eco il vicesegretario Andrea Onori, “è sempre stato chiaro in tutti i suoi pronunciamenti, disponendo l’applicazione dell’Iva sulle patenti B e C1, ma non ha mai inteso estendere ulteriormente la penalizzazione che avrebbe colpito il consumatore finale”.

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