L’avevano promessa, l’avevano annunciata e ora è (quasi) arrivata. La Mini elettrica si farà, anche se bisognerà attenderla ancora per un po’. Il modello di serie, infatti, sarà presentato nel 2019 e così, per ingannare l’attesa, il marchio britannico ha sviluppato un prototipo, che permette già di farsi una prima idea sulla fisionomia di questa nuova auto a batterie.
Sguardo inconfondibile. Il suo nome è Mini Electric Concept e farà il suo debutto ufficiale al prossimo Salone di Francoforte, in programma dal 12 al 24 settembre. Il design rimane inconfondibile, tanto che basta uno sguardo per identificare questa concept car come un’autentica Mini. Le proporzioni sono quelle di sempre, così come i tratti distintivi principali, a partire dagli immancabili fari tondi (full Led) e dall'intramontabile griglia anteriore esagonale, senza dimenticare gli sbalzi super contenuti. Gli stilisti, però, hanno disseminato qua e là anche una serie d'indizi che tradiscono l’anima elettrica della vettura. Il logo “E”, che contraddistingue tutti i modelli elettrificati del marchio a partire dalla nuovissima Mini Cooper S E Countryman ALL4, campeggia a caratteri cubitali sulle fiancate, ma spicca anche sul tappo della ricarica, sulle cover degli specchietti retrovisori esterni e sulla calandra.

Non solo estetica. Al di là dell’impianto estetico, i progettisti hanno avuto un occhio di riguardo tutto particolare per l’aerodinamica. Un aspetto fondamentale per un’auto elettrica, che deve fare i conti con l’autonomia. La Mini Electric Concept sfoggia vistose minigonne laterali e un importante estrattore posteriore, realizzati in vetroresina, che aiutano a canalizzare i flussi dell’aria, limitando le turbolenze. La minore necessità di raffreddamento, tipica dei motori elettrici, ha permesso poi di proporre una calandra chiusa e di limitare al massimo la presenza delle prese d’aria, mentre le maniglie laterali a scomparsa aiutano a sottolineare la pulizia stilistica della fiancata. La stessa filosofia è stata applicata anche ai particolari cerchi di lega da 19 pollici, che presentano un design asimmetrico pensato non solo in chiave puramente estetica, ma anche per migliorare l’aerodinamica.
Quando i colori esprimono il futuro. Capitolo a parte, quello della verniciatura. Per sottolineare la portata innovativa del modello i designer hanno scelto colori opachi per le ampie superfici della carrozzeria. Una scelta in aperto contrasto con le soluzioni rétro delle attuali Mini, che invece adottano per lo più tinte lucide e cromature a profusione. In più, hanno creato una contrapposizione cromatica, giocando con le colorazioni Reflection Silver e Striking Yellow, che si rincorrono attraverso una serie di sofisticate sfumature. Completano il quadro alcune plastiche lucide, che si limitano a rifinire solo alcuni dettagli, come le cover degli specchietti retrovisori e parte della griglia anteriore.

Un pizzico di stampa 3D. Sempre nell’ottica di sperimentare nuove tecnologie, i designer hanno realizzato alcune finiture sfruttando la stampa 3D. È questo il segreto che si nasconde dietro lo scenografico effetto tridimensionale delle razze dei cerchi di lega e delle superfici interne ricavate nelle prese d’aria. Al momento il costruttore non ha rilasciato dettagli ufficiali in merito al powertrain, limitandosi a dichiarare che la Mini elettrica saprà garantire lo stesso piacere di guida in stile “go-kart” tipico dei tradizionali modelli diesel e benzina e un’autonomia ideale per l’utilizzo quotidiano in ambito urbano.
Sarà davvero a listino. È bene precisare che quando arriverà nella sua veste definitiva, tra un paio d’anni, la Mini elettrica non sarà soltanto una sorta di veicolo sperimentale, come era accaduto per la serie precedente (la Mini E del 2008, prodotta in 600 esemplari), ma un modello vero e proprio, prodotto in serie, che avrà l’obiettivo di traghettare il marchio britannico verso un futuro sempre più elettrificato.
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