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Alfa Romeo
Tutte le Spider del Biscione [sondaggio]

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La notizia dell'intesa preliminare tra Italia e Giappone per lo sviluppo congiunto, su pianale Mazda, della prossima MX-5 e della futura Alfa Romeo spider è di quelle da far gelare il sangue ai puristi della Casa del Biscione. "Ma come – dicono gli appassionati – non siamo più capaci di produrcela in casa la spider, noi che l'abbiamo creata per primi?"

Nuova partnership. La stretta di mano tra Alfa Romeo e Mazda si basa su un criterio di uniformazione industriale e di strategia di mercato. Però, per gli amanti del genere (e non solo), che da sempre coniugano la parola spider con Alfa, quest'idea fa male proprio come un uppercut sferrato da un pugile professionista. Spider sta ad Alfa come Alfa sta a Pininfarina. Dagli anni Cinquanta, dalla mitica Giulietta, tutte le decappottabili a due posti della Casa milanese sono state ideate dalla celebre matita del designer torinese. Eccole, dunque, nella nostra passerella virtuale, riunite in un devoto amarcord, le spider Alfa Romeo più significative.

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Giulietta Spider: nasce nel 1955 e doveva essere costruita solo in 500 esemplari su richiesta di Max Hoffman, importatore delle auto sportive europee in America. A furor di popolo, arriva la produzione di serie fino al 1962, in tre versioni. E' bellissima, accidenti: ancora oggi è molto ambita e ha quotazioni ragguardevoli. Montava il 4 cilindri bialbero in testa di 1.3 litri, in due allestimenti: normale e Veloce, con due carburatori doppio corpo Weber.

Giulia 1600 Spider: per tanti è la Giulietta col "millesei", ma per i puristi è tutt'altra storia. Prodotta dal 1962 al 1965, ha il look della sorella del '55 (a parte la finta presa d'aria sul cofano e la scritta 1600 sul baule) ma adotta il bialbero della Giulia, il cambio a cinque marce e a un certo punto i freni anteriori diventano a disco: con questa spider si può pigiare sul gas fino a 180 all'ora senza patemi d'animo.

Duetto: osso di seppia, sogliola, saponetta, coda tonda. Tanti soprannomi per questo modello del 1966, più uno "ufficioso", Duetto, arrivato in seguito a un concorso, a scopo promozionale, bandito dall'Alfa, vinto da Guidobaldo Trionfi di Brescia. La denominazione "Duetto" poté essere usata per poco più di un anno, a causa dell'omonimia con una merendina, prodotta all'epoca. Fedele compagnia di Dustin Hoffman nel film "Il laureato", rimane in produzione fino al 1969 anche con cilindrata di 1,3 litri oppure col potente 1750.

Spider "coda tronca": nel 1969 Pininfarina rimodella la parte posteriore e arriva la versione "coda tronca". Tre anni più tardi il bialbero viene portato a due litri, con velocità massima di 195 km/h. Il campione del mondo F.1 Emerson Fittipaldi la prova per Quattroruote nell'agosto 1973, apprezzandone le doti del motore. Si tratta del modello più longevo, arriva fino al 1983.

Spider "aerodinamica": un sostanzioso ritocco alla linea viene proposta nel 1983 con l'adozione di paraurti avvolgenti. Ma quello spoiler in gomma in cima al baule non piace proprio per niente, anche se è frutto di studi aerodinamici fatti nella galleria del vento alla Pininfarina. Quando viene tolta dal listino, sei anni dopo, quasi nessuno se ne accorge.

Spider (1990): l'ultimo e indovinato restyling di Pininfarina è caratterizzato dall'eliminazione delle vistose appendici aerodinamiche. Ora la linea è nuovamente pulita e filante. La versione col motore di 1,6 litri è l'ultima spider prodotta con alimentazione a carburatori. Sul bialbero due litri arriva anche il catalizzatore. Rimane in listino fino al 1994.

Spider (GTV): al Salone di Ginevra 1995, oltre alla neonata GTV, c'è anche la versione aperta. In questo caso la linea è frutto tra la collaborazione tra Centro Stile Alfa e Pininfarina. Frontale simile a quello del bellissimo prototipo Proteo, coda spiovente ed arrotondata: la grinta non le manca di certo, le prestazioni pure: inizialmente i motori sono a 6 cilindri di 2 e 3 litri. Poi arrivano anche i 4 cilindri Twin Spark. Scompare dal listino nel 2006.

Spider (Brera): partendo dalla base del coupé Brera, Pininfarina e Centro Stile Alfa sviluppano la Spider, con linea decisamente piacevole: roll-bar, cupolini, coda filante e parafanghi bombati ne esaltano la sportività. I motori sono a 4 e 6 cilindri, molto potenti, ma per cercare un nuovo tipo di clientela arrivano anche i motori a gasolio. Rimane in produzione fino al 2010.

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Gaetano Derosa

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