Un'anticipazione di quanto vedremo tra un anno in Formula 1, quando saranno ammessi dispositivi per il recupero di energia in frenata, ci sarà in maggio alla 24 Ore del Nürburgring. La Gumpert, infatti, vi parteciperà con una Apollo ibrida - spinta da un 3.3 V8 biturbo (la cilindrata è inferiore rispetto alla vettura di serie, che ha un 4.2 derivato da un motore Audi) da 630 CV abbinato a un motore elettrico da 136 CV - che dovrà vedersela con Porsche GT3, Dodge Viper e Corvette.

La tecnologia che vedremo applicata alle F.1 sarà diversa da questa e utilizzerà quasi sicuramente sistemi completamente meccanici come quello che la Magneti Marelli sta sviluppando per Ferrari, Renault e Toyota o come l'inglese Flybrid, scelto da Honda.

La Apollo ibrida potrà giovarsi di minori consumi e di una migliore ripresa rispetto alle altre vetture, dal momento che le batterie si ricaricano "gratuitamente" in frenata per poi alimentare il motore elettrico durante le fasi di accelerazione. Riducendo, tra l'altro, il ritardo di risposta dei turbo.

Lo scorso 18 luglio, del resto, avevamo dato la notizia della prima vittoria di una vettura ibrida (una Toyota, che al posto delle batterie utilizza speciali condensatori per alimentare il motore elettrico) in una gara di durata in Giappone. Roland Gumpert ha presentato la Apollo stradale nel 2006 nella versione da 650 CV, seguita l'anno scorso da quella da 800 CV, sempre biturbo.