Un Salone piccolo piccolo, nemmeno parente dell'esposizione cui ci si era abituati fino a due anni fa, si è aperto oggi agli occhi dei curiosi in cerca di emozioni. Il boicottaggio di tutte la Case straniere ha spento gli entusiasmi e quella che era una distesa di stand si è ritrovata con appena due padiglioni in buona parte occupati da produttori di accessori e da fabbricanti di moto.
Nemmeno la tradizionale parata di prototipi al limite della follia ha tenuto la scena, dove le poche novità si sono confuse in una marea di proposte legate all'ambiente come moda comanda; d'altronde il quarantunesimo Tokyo Motor Show si è aperto all'insegna dello slogan "un modo di guidare divertente per noi, un modo di guidare pulito per il globo".
Ha quindi avviato i fuochi il grande capo di Nissan e Renault, Carlos Ghosn (nella foto in alto), annunciando: "La grande corsa ai veicoli a emissioni zero è ufficialmente partita, vedremo chi la vincerà", lasciando intendere che in Nissan si sentono saldamente in pole position. Gli ha risposto con piglio Akio Toyoda, presidente della Toyota, con tutta una serie di proclami tra i quali: "L'evoluzione dei nostri veicoli ibridi ha compiuto passi da gigante. Oggi possono percorrere molta strada anche solo in modalità elettrica al punto che possiamo considerarli auto metà elettriche".
Poi Toyoda è andato oltre: "Al momento soltanto le auto ibride sono in grado di assicurare bassi consumi a basso costo mantenendo intatte le caratteristiche di piacere di guida delle automobili di alto livello". E ha infine concluso così: "Per il futuro, per la terra in cui viviamo, è venuto il momento di reinventare completamente l'automobile. Durante gli scorsi 100 anni l'automobile ha portato prosperità per la vita della gente e per l'intera società. Adesso deve farsi carico di qualcosa di più del sogno, deve preoccuparsi del nostro domani. Noi saremo in prima fila per riuscirci".
Intanto, in uno stand vicino, faceva bella mostra la bicicletta ibrida della Yamaha (nella seconda foto): si pedala e contemporaneamente si ricarica un motorino elettrico che sarà di prezioso aiuto nei tratti in salita o se si deve accelerare, una sorta di kers-de-poveri per la F.1 a pedali. Non è l'attrazione regina del Salone, ma ne è un po' il simbolo. Emissioni zero, rumore zero, emozioni zero.
Da Tokyo, Carlo Cavicchi
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