Anche nel 2025 la Monterey Car Week ha confermato la sua centralità nel mercato delle auto da collezione, con vendite complessive che hanno superato i 430 milioni di dollari, secondo miglior risultato di sempre. Eppure, dietro ai numeri emerge un quadro sfaccettato: da un lato i record per le supercar moderne, dall’altro i “flop” inattesi di alcuni grandi classici.
Gusti che cambiano. Con una concentrazione di collezionisti multimilionari impossibile da replicare altrove, anche nel 2025 le aste della auction house internazionali durante la Car Week hanno raccontato un mercato forse più riflessivo rispetto alla grande abbondanza degli ultimi anni, comunque ben lontano dall’essere sonnolento o in picchiata. Piuttosto, si intravede un interessante cambio dei gusti dei collezionisti, funzione anche di un certo ricambio demografico, che sposta la bussola di cosa è sexy nel 2025 e cosa no. Il trend più evidente è l’ascesa delle supercar contemporanee, ormai considerate instant classic dai collezionisti: gli acquirenti più giovani puntano a vetture che uniscono performance, esclusività e un’aura già mitizzata. Così la Maserati MC12 Stradale (Broad Arrow, 5,2 milioni di dollari) e la Lamborghini Diablo GT del 2000 (RM Sotheby’s, 1,4 milioni) testimoniano che anche gli anni Duemila sono entrati in maniera definitiva nel radar dei collezionisti più sofisticati (e danarosi). Le classiche vendono comunque bene, come dimostra la Lamborghini Miura P400 S del 1969 passata di mano all’asta di Mecum per 2 milioni di dollari.
Cavallini dorati. La palma del lotto più costoso spetta alla Ferrari Daytona SP3 “Tailor Made” (RM Sotheby’s), battuta per 26 milioni di dollari in un’asta di beneficenza: è la Ferrari nuova più cara mai venduta all’incanto. Accanto a lei, una Ferrari F40 LM di Michelotto (RM Sotheby’s, 11 milioni) e una F50 (RM Sotheby’s, 9,2 milioni) hanno fissato nuovi record di modello. Il Cavallino Rampante fa bella mostra di sé anche su alcuni dei lotti più agée tra quelli passati di mano a cifre da capogiro. A brillare è stata la 250 GT SWB California Spider Competizione del 1961 (Gooding Christie’s), battuta a 25,3 milioni di dollari: una cifra che consolida lo status leggendario delle barchette di Maranello.
Delusioni sotto al martello. Non tutto, però, ha superato le stime. Alcune auto di fascia media più abbordabili hanno registrato cali consistenti, offrendo opportunità ai compratori più rapidi. È il caso di un’Alfa Romeo 2000 GTV del 1974 (RM Sotheby’s), passata a 28.000 dollari contro un’attesa di 30-40.000, o della Bugatti Type 57 Ventoux del 1934 (RM Sotheby’s), venduta a 224.000 dollari, che ha mancato le aspettative di quasi 100.000 dollari. Il tutto senza scoperchiare la pentola delle vetture invendute. Tra queste, anche oggetti solitamente ricercati che a Monterey non hanno trovato una nuova casa. Il messaggio è chiaro: oggi il mercato premia la rarità, l’originalità e lo storytelling più che l’età.
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