Seduta in grande spolvero a Piazza Affari per la Ferrari. Le azioni della Casa di Maranello hanno aggiornato il massimo storico dal 4 gennaio del 2016, giorno del loro debutto sulla Borsa di Milano. A sostenere i corsi azionari sono stati i risultati trimestrali da una parte e dall'altra la decisione di numerosi analisti di alzare il loro prezzo obiettivo, preventivando così ulteriori possibilità di rialzo per le azioni della Rossa.
Conti oltre le attese. Ieri i dati del primo trimestre si sono rivelati superiori alle stime del consenso degli analisti elaborato dall'agenzia Bloomberg, in particolare sul fronte della redditività. I ricavi, nonostante sia cresciuti dell'1,3% a 831 milioni di euro (+6,3% a cambi costanti), hanno infatti deluso le attese poste a 840 milioni, ma, il miglior mix di prodotto, generato a sua volta dalle maggiori vendite di modelli a dodici cilindri, ha spinto tutte le altre voci a crescere a doppia cifra. L'Ebitda, al netto delle voci straordinarie, è salito del 13% raggiungendo i 272 milioni e un margine del 32,8% (29,5% nei primi tre mesi del 2017), e superando di 10 milioni i 262 milioni previsti dagli analisti. L'utile operativo, in crescita del 19% a 210 milioni, ha superato le aspettative a 193 milioni e il margine operativo, in miglioramento di 370 punti base al 25,3%, ha battuto ampiamente le stime al 22,4%. Infine l'utile netto è aumentato del 19,4% a 149 milioni, ben oltre i 135 milioni del consenso, mentre l'indebitamento industriale netto è risultato in calo di 60 milioni a 413 milioni, ma, al netto del programma di buy-back, si è attestato a 383 milioni, contro i 396 milioni delle attese.
Analisti e mercato entusiasti. Ieri, complice l'intonazione negativa del mercato e le prese di profitto tipiche per un titolo in continua corsa negli ultimi mesi, la Ferrari ha chiuso in leggero calo dello 0,09% a 105,65 euro per una capitalizzazione di quasi 26 miliardi di euro, mentre oggi si è piazzata sin dalle prime battute della seduta in vetta al listino principale di Piazza Affari, il Ftse Mib. Durante la giornata di scambi, le azioni hanno raggiunto il record di 114,7 euro, l'8,6% in più rispetto alla chiusura di ieri, prima di ritracciare leggermente e chiudere comunque in rialzo del 7,71% a 113,8 euro. L'andamento delle azioni, che da inizio anno hanno già guadagnato oltre il 30%, è stato sostenuto, come detto, dalla decisione di numerosi broker e analisti di alzare il loro prezzo obiettivo e, in alcuni casi, anche le raccomandazioni d'acquisto. Mediobanca Securities ha per esempio rivisto il target price da 111 a 114 euro, Banca Akros da 110 a 118 euro, Kepler Cheuvreux da 110 a 115 euro, mentre Equita ha confermato il suo prezzo obiettivo già alto di 120 euro. Non sono mancate indicazioni positive anche da Wall Street, piazza di quotazione principale per le azioni della Rossa, con il Credit Suisse, che ha alzato il suo target price da 150 dollari a 156, pari a 130,6 euro al cambio attuale.
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