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Industria e Finanza

Coronavirus
Renault e Nissan pronte a ripartire in Francia e Spagna

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La Nissan e la Renault sono pronte a riaprire i cancelli delle loro principali fabbriche automobilistiche tra la Spagna, l'Inghilterra e la Francia. La ripresa produttiva sarà graduale e porrà fine a oltre 20 giorni di stop imposto dalle misure varate dai vari governi per contenere l'epidemia del coronavirus

I piani di Yokohama. I cancelli dell'impianto di Barcellona, dove la Casa di Yokohama produce, tra l’altro, il pick-up Navara e il furgone NV200, riapriranno il 4 maggio prossimo. Nel mentre, la direzione dell'impianto, fermo dal 13 marzo, lavorerà con i rappresentanti dei dipendenti al fine di attuare una serie di misure e procedure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. La Nissan non ha, invece, fissato una data precisa per il ritorno al lavoro dei circa seimila operai dello stabilimento inglese di Sunderland, dalle cui linee escono i modelli Qashqai, Juke e Leaf. Per il momento rientrerà al lavoro solo un piccolo contingente di una cinquantina di persone, incaricato di testare le fasi di applicazione di un progetto pilota per la tutela della salute dei dipendenti. 

I piani della Losanga. La Renault, dopo lo stop imposto a partire dal 16 marzo, ha intenzione di riavviare gradualmente la produzione in Francia partendo dalle fabbriche di componentistica. "La ripresa avverrà in modo estremamente graduale e con personale limitato" per verificare la corretta applicazione dei protocolli sanitari, ha spiegato il direttore delle risorse umane, Tristan Lormeau. La Casa della Losanga, che in Portogallo ha già riaperto i cancelli della fabbrica di cambi e componenti meccaniche di Aveiro, ha in programma di riaprire entro la fine della settimana anche gli impianti francesi di Cléon (motori), Le Mans (telai) e Choisy-le-Roi (pezzi di ricambio). La ripresa proseguirà la prossima settimana con il ritorno alle attività del sito di Flins, dove si produce la citycar elettrica Zoe, e successivamente con tutti gli altri stabilimenti, per arrivare all'inizio di maggio con l'intera rete produttiva riattivata anche se a ranghi limitati: i sindacati transalpini parlano di un riavvio con circa il 25% dei dipendenti.

Le altre riprese. Gradualmente e in funzione dell'allentamento delle misure di isolamento nazionali, il settore automobilistico sta iniziando a riaccendere i motori un po' in tutta Europa. La Volkswagen ha già iniziato a riaprire i cancelli di numerose fabbriche nel Vecchio Continente, mentre la Mercedes dovrebbe dalla prossima settimana riaprire i cancelli degli impianti di Berlino, Amburgo e Untertürkheim. A Graz, la Magna Steyr ha ripreso la produzione della Mercedes Class G. In Francia, la prima fabbrica automobilistica a riaprire i cancelli è stata quella della Toyota a Onnaing, vicino a Valenciennes, dove viene prodotta la Yaris. In Repubblica Ceca, dove la Hyundai ha riaperto a Nosovice, è prevista la riapertura dei cancelli delle fabbriche della Skoda per il 27 aprile, mentre nella vicina Ungheria l'Audi ha riavviato da giorni la produzione di motori a Gyor. La Casa dei quattro anelli ha già riattivato gli impianti di Bruxelles, in Belgio, e Neckarsulm, in Germania, e conta di riaprire la sua storica fabbrica di Ingolstadt per il 27 aprile.

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