La Toyota completerà il proprio riavvio produttivo in Europa il 25 e 26 maggio prossimi, rendendo operative le ultime due fabbriche ancora chiuse: inizierà la TPCA, joint venture con PSA a Kolin (Repubblica Ceca), dove il costruttore cinese costruisce la Aygo, seguita a ruota dallo stabilimento di Burnaston (Regno Unito), un tempo “casa” della Auris e, oggi, della Corolla. I due siti erano fermi rispettivamente dal 19 e dal 18 marzo scorso a causa dell'emergenza coronavirus.
Un processo già avviato in altre aree. La ripresa delle attività in Repubblica Ceca e Gran Bretagna avviene dopo il riavvio degli impianti di componentistica in Francia e Polonia, quello delle linee dedicate alla C-HR e alla Corolla berlina in Turchia, di quelle adibite alla produzione di motori a Deeside (Regno Unito) e delle linee di assemblaggio russe per la Camry e la Rav4: tutti questi siti sono già al lavoro dall'inizio di maggio o addirittura da aprile.
Ripresa in sicurezza. La Toyota ha implementato, per la fabbrica di Burnaston e la TPCA, un protocollo ad hoc, che in parte risponde a delle linee guida condivise da tutte le strutture continentali del costruttore e in parte è tarata sulle esigenze specifiche dell'impianto, oltre che sulle misure imposte dai governi locali alle aziende per contenere il contagio. Una missione, quella del contrasto all'emergenza sanitaria, che ha coinvolto direttamente le due realtà nei rispettivi territori, attraverso donazioni, la fornitura e la produzione di materiale sanitario.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it
