La Dongfeng si prepara a entrare nel nostro mercato con l'aiuto di capitali italiani. A supportare l’imminente arrivo di modelli del costruttore cinese, di cui da poco sono stati presentati al pubblico i modelli del marchio premium Voyah, c’è anche l’imprenditore Paolo Berlusconi, che ha acquisito attraverso la holding Pbf il 10% delle azioni della società destinata a diventare la futura Dongfeng Italia.
Si inizia salla Suv premium. L’operazione ruota intorno alla srl Car Mobility, per il 90% controllata dalla Tailor Finance di Bruno Mafrici, ceo di Dongfeng Italia, e per la restante quota da Berlusconi. Nei giorni scorsi, in occasione del Fuorisalone a Milano, Mafrici ha annunciato una partnership strategica con CA Auto Bank per favorire l’espansione della Casa cinese nel mercato italiano, che dovrebbe iniziare con la distribuzione della Suv elettrica Voyah Free (e di altre del brand) ma potrebbe estendersi anche ai veicoli a marchio M-Hero, come la “1” che abbiamo guidato poche settimane fa, e Nammi.
Le voci su Fabbrica Italia. Il nome della Donfeng, già socio di minoranza di Stellantis, in Italia è anche al centro dei rumors che riguardano possibili investimenti cinesi per produrre auto nel nostro Paese. A tal proposito, nei giorni scorsi sono emerse indicazioni contrastanti. In un primo tempo, infatti, il responsabile delle attività europee, Qian Xie, aveva parlato di "trattative iniziali" con l'esecutivo Meloni per produrre auto nel nostro Paese in un'intervista all'agenzia Bloomberg; e anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione di un convegno della Confcommercio, aveva ammesso l'esistenza di un dialogo con la Dongfeng, aggiungendo però che i colloqui del governo interessavano "diverse Case automobilistiche, non soltanto asiatiche". Poi, però, sulle presunte negoziazioni in corso è giunta una smentita dalla Cina: secondo fonti locali, la Dongfeng stessa ha negato qualsiasi progetto industriale per l'Italia.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it