Alfredo Altavilla, già braccio destro di Sergio Marchionne e oggi special advisor per l'Europa di BYD, torna a esprimere i suoi dubbi sulle strategie per la decarbonizzazione di Bruxelles e sui dazi, liquidati come "inutili". "Purtroppo, il famoso Green Deal è congegnato in maniera tale da favorire la scomparsa di costruttori europei, una sorta di suicidio assistito", ha detto Altavilla durante la presentazione del libro 'Le grandi ipocrisie sul clima' di Roger Abravanel e Luca D'Agnese. "Dobbiamo tutti imparare a difendere il concetto che per legge non si può stabilire quello che compra il cliente. Quando si è passati alle reti 5G, nessuno ha detto che non si doveva più comprare il 4G. Nel settore delle auto, invece, qualcuno ha detto che dal 2035 non si compreranno più prodotti termici: andare contro il mercato è perdente per definizione. Il settore ha bisogno di una regolamentazione più intelligente".
Dazi inutili. Come detto, Altavilla critica anche l'imposizione, decisa dall'Europa, di tariffe doganali supplementari sulle importazioni di elettriche prodotte in Cina. A suo avviso, "sarebbe meglio capire che le aziende cinesi non si combattono con i dazi, che non servono a niente: o si combattono con il prodotto o è meglio lavorarci insieme. L'imposizione di dazi sulle auto cinesi non solo ha sortito zero effetti, ma ha ulteriormente rallentato il processo di innovazione e di scambio di tecnologie con Pechino". Insomma, l'unica strada che ha l'industria europea per continuare ad avere una sua competitività è "collaborare con i costruttori cinesi, che su tecnologie come l'elettrico o la guida autonoma sono troppo avanti. Se il nemico non posso batterlo, mi ci alleo e questa è la risposta più saggia per l'industria europea", ha concluso Altavilla, parafrasando una celebre frase attribuita a Giulio Cesare: "Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum", "se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico".
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