Nuovo dietrofront di Donald Trump sui dazi. Questa volta, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato la possibilità di introdurre un'esenzione temporanea sulle tariffe del 25% gravanti sulle automobili e sulla componentistica per concedere ai costruttori il tempo necessario per adeguarsi al nuovo contesto doganale. ''Sto valutando qualcosa per aiutare alcune aziende automobilistiche che si stanno riconvertendo per le componenti prodotte in Canada, Messico e altri luoghi e hanno bisogno di un po' più di tempo", ha affermato il tycoon.
Le prossime mosse. Trump intende riportare negli Stati Uniti interi pezzi delle catene produttive e ridurre così la dipendenza economica del suo Paese da aree o Stati che, a suo dire, minacciano la sicurezza nazionale. Retromarce e colpi di scena fanno parte della sua tattica negoziale come ha ammesso lo stesso inquilino della Casa Bianca: "Non cambio idea, nessun Paese si salverà, ma sono flessibile", ha detto il tycoon, tentando di spiegare il suo "back-and-forth" (tira e molla, ndr) tariffario. Non sono dunque un caso né la recente esenzione, sempre temporanea, per l'elettronica di consumo, né l'imminente introduzione (forse già entro la prossima settimana) di nuovi dazi sui semiconduttori e sulla farmaceutica. Con la relativa e ormai ovvia "flessibilità per alcuni prodotti".
I negoziati. Nel frattempo, la Cina ha aumentato i vincoli all'esportazione di terre rare, alcune delle quali vitali per quei comparti produttivi che lo stesso Trump vuole a tutti i costi riportare negli Usa. L'Unione Europea, dal canto suo, continua a mostrarsi più che aperta nei confronti dell'alleato americano: per esempio, è entrata in vigore la sospensione delle contromisure ai dazi reciproci annunciati da Trump e bollati come "ingiustificati e dannosi" dal presidente Ursula von der Leyen. La pausa, della durata di 90 giorni (la scadenza è fissata per il 14 luglio prossimo), risponde all'analoga decisione presa dalla Casa Bianca e ha il fine di "concedere tempo e spazio ai negoziati" tra le due sponde dell'Atlantico Ue-Usa. Le trattative sono già partite, come dimostrato dall'arrivo a Washington del commissario al Commercio, Maroš Šefčovič. "L'Ue resta costruttiva pronta a raggiungere un accordo equo, che preveda anche reciprocità tramite la nostra proposta di zero tariffe sui beni industriali e un lavoro congiunto sulle barriere non tariffarie", ha detto Šefčovič dopo un vertice con il segretario al Commercio americano, Howard Lutnick, e il rappresentante commerciale Jamieson Greer.
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