Nel 1869, Jules Verne ha partorito il sottomarino Nautilus di “Ventimila leghe sotto i mari” anticipando le tecnologie a venire; nel 1982, Ridley Scott ha prefigurato in “Blade Runner” un veicolo a decollo verticale; oggi, la Toyota dà il via a Woven City, in Giappone, un laboratorio della mobilità futura. A Susono City, nella Prefettura di Shizuoka, il costruttore nipponico propone infatti una città-test popolata da veicoli a elevato contenuto tecnologico. Un centro abitato da due profili di partecipanti: da una parte 20 inventori (startup e istituti di ricerca), dall’altra 300 residenti, ossia alcuni dipendenti dell’azienda con le loro famiglie. Più i visitatori, nel 2026.
Mezzi di ogni tipo
Woven City verrà popolata dai van e-Palette a guida autonoma, robot che consegnano sia le merci sia le auto condivise direttamente a casa degli utenti, scooter elettrici a tre ruote in sharing, con una piattaforma di servizi logistici integrata che semplifica la movimentazione dei beni. Verranno sperimentate strade di quattro tipi: una per i pedoni, un’altra per chi va a piedi e guida i veicoli, una terza dedicata solo ai mezzi e infine un percorso sotterraneo per analisi non influenzate dal meteo, coordinate dall’intelligenza artificiale che supervisiona i segnali stradali impiegando sensori e telecamere. E mentre saranno messi alla prova ambienti privi di polline e personalizzati, innovativi metodi didattici e strumenti di apprendimento, nonché paesaggi sonori, l’Interstellar Technologies svolgerà le sue attività di sviluppo ingegneristico di razzi e satelliti. Tanto per non farsi mancare niente.
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