L'accordo che porterà la Casa svedese, di proprietà della Ford, nelle braccia della Geely, la più importante industria automobilistica privata della Repubblica popolare di Cina, dovrà essere formalizzato nel giro di qualche mese, ma da domenica 28 marzo è praticamente cosa fatta. L'intesa tra le parti è stata raggiunta per 1,8 miliardi di dollari, una cifra più di tre volte inferiore a quanto pagò la Ford nel 1999, quando acquisì la divisione auto della Casa svedese.
La montagna e il topolino. Le vendite totali della Geely superano di poco le 300 mila unità, non lontane dai livelli di Volvo, ma in termini di fatturato ? come ha messo in luce l'edizione online di "Automotive News" ? vale soltanto per il 16 per cento di quello Volvo, mentre la forza lavoro è la metà. Insomma, se il topolino cinese è riuscito in un'impresa più grande di lui è perché aveva alle spalle l'appoggio delle banche e soprattutto del governo centrale di Pechino, interessato al consolidamento dell'industria nazionale.
Tecnologia in saldo. Con l'operazione Volvo, i cinesi non si assicurano soltanto una testa di ponte in Europa, ma soprattutto possono avere accesso a un patrimonio tecnologico ? specie nel campo della sicurezza ? che gli svedesi hanno costruito in decenni di attività. Il tutto a un prezzo di saldo. L'affare c'è, nessun dubbio. Ora si tratterà di gestirlo. Per non sbagliare troppo, i cinesi hanno già dichiarato che la Volvo continuerà a essere amministrata dal management svedese. Dichiarazioni rassicuranti anche sulla produzione, che dovrebbe essere mantenuta in Svezia. Entrambe le affermazioni sono tutte da verificare.
Produzione in Cina. Ovviamente le Volvo destinate al mercato cinese saranno assemblate in loco. Nei piani della Geely c'è già una fabbrica nei dintorni di Pechino, che dovrebbe arrivare a sfornare 300 mila macchine l'anno. Il mercato domestico in Cina ha avuto un boom negli ultimi due anni. Nel 2009 la Repubblica popolare, con 13,6 milioni di clienti di auto nuove, ha superato gli Stati Uniti come primo mercato mondiale. In questo quadro Geely vorrebbe raggiungere i 2 milioni di auto prodotte entro il 2015. Un obiettivo che suona un po' troppo ottimistico, persino per le smisurate ambizioni dei cinesi.
Volvo Doc. Naturalmente, non è che i clienti europei da domani entreranno in una concessionaria e troveranno Volvo pensate, progettate e costruite in Cina. Tutti i modelli attuali, ma anche quelli che arriveranno nei prossimi anni, utilizzano tecnologia Volvo-Ford, e continueranno a utilizzarla per un pezzo in virtù degli accordi con Ford. Come sempre accade in questi casi, e come è accaduto anche per la vendita di Saab da GM a Spyker, il costruttore cedente consente all'acquirente l'uso delle proprie piattaforme per un certo numero di anni. R.L.V.
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