Dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sembra rientrare, almeno per ora, l'allarme bancarotta per la Saab. La cinese Pang Da, infatti, ha affermato che l'accordo da 245 milioni di euro non è in discussione. Ricordiamo che l'intesa, sottoscritta insieme alla Youngman, è ancora in attesa dell'approvazione del Governo di Pechino ed è ovviamente determinante per la stessa sopravvivenza della Casa svedese.
Riunione d'urgenza. Ieri la Sweedish Automobile (proprietaria del marchio Saab), i vertici di Pang Da e Yougman e Guy Lofalk, il commissario straordinario nominato dal tribunale, si erano riuniti d'urgenza a Stoccolma per ridiscutere i dettagli dell'intesa. Alla base dell'incontro sembra ci fossero tensioni create da una presunta trattativa avviata autonomamente da Lofalk con la Geely. Iniziativa ovviamente non gradita dalle Case cinesi firmatarie dell'intesa con la Saab e che a quanto pare ha rischiato di far saltare tutto.
Casse vuote. Nessuna dichiarazione invece è giunta dalla Youngman, che ancora non ha concesso il prestito ponte di 70 milioni di euro promesso a fronte della cessione, come garanzia, dei diritti sulla tecnologia della concept PhoeniX. Un'iniezione di liquidità indispensabile per la Saab, le cui casse - nonostante le rassicurazioni e gli inviti all'ottimismo - rimangono vuote. E rimane alto il rischio che, in assenza di ulteriori sviluppi positivi, l'amministratore Guy Lofalk possa chiedere al tribunale di revocare la protezione dai creditori. E per la Casa svedese sarebbe la fine.
Roberto Barone
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it