
Con le sentenze dei tribunali di Livorno e Torino che ne dichiarano il fallimento, si chiude prematuramente - e dopo lunghe battaglie con sindacati e lavoratori - l'avventura della De Tomaso, che aveva prodotto in questa nuova fase della sua vita solamente una concept car, la Deauville del 2011.
Una rinascita breve e tormentata. La famiglia Rossignolo aveva ridato vita al marchio nel 2009, rilevando le strutture ex-Delphi di Livorno e quelle ex-Pininfarina di Grugliasco e utilizzando in parte fondi pubblici, che sono ora al centro di ulteriori indagini. Fino all'ultimo minuto, Rossignolo aveva preso tempo annunciando l'arrivo di capitali da parte di fantomatici investitori esteri, recriminando il mancato appoggio delle banche e delle istituzioni coinvolte.
Mai una proposta concreta. La De Tomaso era stata posta in liquidazione lo scorso 24 aprile. Con ogni probabilità sarà necessario ricorrere in cassazione per chiarire la competenza territoriale tra i due tribunali, ma ancora più urgente e importante sarà gestire gli ammortizzatori sociali per i 1.200 dipendenti coinvolti, da tempo sul piede di guerra e ora in attesa di nuove prospettive occupazionali. La De Tomaso, come detto in apertura, non ha mai prodotto una vettura di serie dal momento del rilancio, e la Deauville, crossover di lusso con meccanica di derivazione Gm, non è mai stata svelata nella sua forma definitiva. In tempi recenti si erano addirittura rincorse voci circa lo sviluppo di una supercar, erede della Pantera. L.Cor.
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