
"Abbiamo tanta fiducia nel futuro di FCA. Per questo abbiamo investito 886 milioni di dollari nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria emesso il 15 dicembre 2014, il nostro più grande investimento dell'anno". Lo scrive John Elkann, presidente di FCA, nella lettera agli azionisti della holding Exor della famiglia Agnelli, che controlla il 30,81% della Casa automobilistica (il 46,15% dei diritti di voto).
Un anno particolare. Elkann rileva che "il 2014 è stato un anno molto significativo a partire dall'annuncio del primo gennaio, quando Fiat ha comunicato l'acquisto delle rimanenti azioni Chrysler che ancora non possedeva. Una mossa che ha portato alla creazione di FCA, il settimo maggiore gruppo del settore auto al mondo". Per illustrare la cultura creata dal ceo group di FCA, Sergio Marchionne, il presidente di Exor cita Leonardo Da Vinci: "Da tempo mi accorsi che le persone che conseguono i propri obiettivi raramente rallentano e lasciano che le cose accadano. Sono infatti loro stessi a muoversi e al farle capitare".
Progetti ambiziosi. Elkann ricorda che il piano industriale al 2018 richiede “un capitale notevole: per lanciare circa 80 nuovi modelli la società investirà circa 55 miliardi di euro, di cui circa 8 miliardi contabilizzati a conto economico come Ricerca & Sviluppo. Il resto, per due terzi investito negli stabilimenti e nelle linee di montaggio, verrà capitalizzato".
Creare una cultura comune. Per Elkann, "c'è da sperare che il consolidamento” del settore auto “sia guidato più dalla ragione e dal buon senso, che non dall'emergenza e che tenga conto di fattori importanti come le identità e le culture, come abbiamo fatto noi, evitando gli errori tipici delle operazioni di conquista che finiscono col portare divisioni, e creando invece una cultura comune capace di superare le barriere nazionali". F.D.R.
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