Nel 2018 la vendita di vetture a doppia alimentazione benzina-Gpl nel nostro Paese ha raggiunto 125.327 unità, con una quota del 6,5% delle immatricolazioni, la stessa del 2017. La più venduta tra le auto a gas di petrolio liquefatto, manco a dirlo, è la Panda, che lo scorso anno è stata consegnata in 12.097 esemplari così alimentati, seguita dalla Lancia Ypsilon (11.302) e dalla Opel Corsa (9.428). Numeri importanti, dunque, nonostante una flessione del 3,5%, del tutto in linea con la perdita complessiva del mercato (-3,3%).
Scende l’offerta. A colpire, semmai, è la consistente diminuzione di Case che offrono questi modelli nella nostra Penisola. Se non molti mesi fa contavamo ben 16 marchi rappresentati, quest’anno ne contiamo solo 11, come potete constatare scorrendo le immagini della nostra gallery, nella quale elenchiamo gli esemplari disponibili nei nostri confini.
Gpl su tutta la gamma. Ma alcuni marchi, va detto, non lesinano proposte con la doppia alimentazione: il gruppo Renault, per esempio, ha reso noto che il 40% delle vendite Dacia nel 2018 in Italia è costituito da esemplari a Gpl. Non è un caso: il brand francorumeno, al pari della molisana DR, propone versioni a gas di petrolio liquefatto su tutta la gamma.
Altri marchi. Fiat, Lancia e Renault offrono al momento esemplari a Gpl su citycar e utilitarie. La Opel, anche su una B-Suv, mentre nella gamma Nissan solo la Juke dispone anche di tale versione. E guardando a Oriente, non mancano modelli con questa alimentazione nella gamma della Hyundai, che ha appena introdotto nuove varianti a Gpl per i10 e i20, della Kia – al momento, l’unica a essere dotata di questa opzione su una berlina compatta, la Ceed – e della SsangYyong (tutte le Suv tranne la Rexton), così come in quella della Mitsubishi, che prevede versioni a Gpl persino sulla Outlander.
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