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Mercato europeo
Crisi senza fine: -16,8% a giugno

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Prosegue anche a giugno la crisi del mercato automobilistico europeo anche se non manca qualche segnale di miglioramento, quantomeno rispetto al consuntivo di maggio. Lo scorso mese, stando ai dati forniti dall’Acea, le immatricolazioni nell’area composta dai Paesi Ue ed Efta e dal Regno Unito si sono attestate a 1.066.137 unità, il 16,8% in meno rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso. Si tratta di una contrazione, in termini percentuali, superiore al -12,5% di maggio e non lontana da quelle di marzo (-18,8%) e aprile (-20,2%). Tuttavia, i volumi, tornati sopra la soglia del milione di unità, sono decisamente più alti: nel quinto mese dell’anno le registrazioni erano state poco meno di 950 mila, mentre nel quarto era stato raggiunto il minimo storico di 830 mila (al netto, ovviamente, del 2020, pesantemente influenzato dalle conseguenze della pandemia).

I mercati principali. L’associazione attribuisce l’ennesimo calo (i volumi di giugno sono ai minimi dal 1996) alle persistenti difficoltà di approvvigionamento affrontate dai costruttori e alle conseguenti limitazioni produttive, ma non va dimenticato l’impatto di diversi altri fattori, economici e politici: solo per citarne alcuni, tassi di inflazione a livelli record, forte rincaro dell’energia, crescente incertezza, peggioramento della fiducia dei consumatori e delle imprese e aumento delle tensioni geopolitiche. In tale quadro, è da segnalare l’andamento di singoli Paesi o aree geografiche. La Ue ha subito un calo del 15,4%, mentre il Regno Unito e i Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) hanno patito una flessione, rispettivamente, del 24,3% e del 19,8%. Tra i mercati di maggiori dimensioni, questa volta è la Germania a mostrare le peggiori performance con un -18,1%. Seguono, nell’ordine, l’Italia (-15%), la Francia (-14,2%) e la Spagna (-7,8%). Quanto al consuntivo dei primi sei mesi dell’anno, le immatricolazioni totali risultano in calo del 13,7% a 5.597.656 unità, con l’Italia in discesa del 22,7%, la Francia del 16,3%, il Regno Unito dell’11,7%, la Germania dell’11% e la Spagna del 10,7%.

Stellantis. Nella classifica dei maggiori produttori, Stellantis si piazza sempre al secondo posto dietro al gruppo Volkswagen. A giugno, il costruttore guidato da Carlos Tavares ha registrato 215.439 veicoli, il 146,5% in meno rispetto a un anno fa. Segno meno per quasi tutti i marchi: -4,8% per la Peugeot, -12,9% per la Opel, -29,3% per la Fiat, -23,6% per la Citroën, -28,4% per la Jeep, -4,3% per la DS e -14,3% per la Lancia. Uniche eccezioni sono l’Alfa Romeo, con un +20,2%, attribuibile probabilmente al contributo della Tonale, e la Maserati (+15,9%).

I costruttori tedeschi. Per il gruppo Volkswagen, le 255.605 immatricolazioni implicano una perdita del 24,4%. Tra i vari brand, si va dal -28% della VW al -23,9% della Skoda, dal -27,6% dell’Audi al -13,5% della Seat. In controtendenza la Porsche, con un +18,9%, e i brand del lusso Bentley, Bugatti e Lamborghini, con un +56,5%. Numeri in calo anche per il gruppo BMW: i bavaresi, con 72.096 targhe, subiscono una flessione del 18,1%, con il marchio dell’Elica in discesa del 15,6% e la Mini del 27,6%. La Mercedes-Benz, invece, perde l’1,3% (58.663 immatricolazioni), con il brand della Stella in miglioramento dell’1% e la Smart in calo del 44,1%. 

Le altre Case occidentali. Tra gli altri produttori occidentali, il gruppo Renault assiste a una crescita dello 0,4% (128.200 registrazioni): il marchio della Losanga flette del 16,6%, mentre la Dacia guadagna il 31,9% e l’Alpine il 39,8%. Pesante il calo della Ford, con un -22,6% (38.859 unità), mentre la Volvo scende del 47,9% (15.212). La Jaguar Land Rover perde il 13,2% e piazza 11.819 veicoli, di cui 9.449 sono del marchio dei fuoristrada (+3,9%) e 2.370 del brand del Giaguaro (-47,6%). 

I costruttori asiatici. Il gruppo Hyundai/Kia consolida il primo posto tra i costruttori asiatici, anche se assiste a un declino del 3,9%: sono 101.585 le immatricolazioni, di cui 49.833 del brand Hyundai (-9,4%) e 51.752 della Kia (+2,1%). Performance negative per il gruppo Toyota, con un -14,3% e 72.509 targhe: il marchio omonimo scende dell’11,6% e la Lexus del 55,1%. La Nissan perde il 2,3% (20.785), mentre la Mitsubishi scende del 37,5% (4.907), la Mazda del 45,9% (9.498) e la Honda del 30,4% (5.133).

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