Il cosiddetto bonus colonnine, annunciato dal governo Draghi lo scorso agosto per il solo 2022 ma mai reso operativo, sarà disponibile non più fino a fine 2023, ma anche nel 2024. Di più: nella versione finale del cosiddetto decreto milleproroghe il governo ha deciso di andare oltre la mera ipotesi iniziale di rendere fruibile il vecchio fondo 2022 fino al 31 dicembre 2023 stabilendo, invece, di ripetere l’iniziativa sia quest’anno sia il prossimo attraverso uno specifico stanziamento di risorse (peraltro stornate dal fondo destinato ai bonus sulle auto elettriche.)
Fino a 1.500 per i privati e 8 mila euro per i condomini. Non cambia l’ammontare del contributo statale, pari all’80 del prezzo pagato nel limite di 1.500 euro per la wallbox personale oppure di 8 mila euro in caso di colonnina condominiale. E non cambiano nemmeno i destinatari del contributo, ossia i privati (sono escluse le aziende) che acquistano e installano infrastrutture per la ricarica domestica. Per questa iniziativa lo Stato mette a disposizione, sia nel 2023, sia nel 2024, 40 milioni di euro all’anno.
Manca il decreto. La cosa incredibile è che questa norma non è ancora operativa, nonostante il decreto Milleproroghe sia in vigore dal 30 dicembre scorso e il provvedimento che l’ha introdotta lo sia dal 4 agosto 2022. Lo sarà solo quando il ministero delle Imprese e del made in Italy, come adesso si chiama l’ex ministero dello Sviluppo economico, emanerà uno specifico decreto attuativo che disciplinerà le modalità di erogazione del contributo dello Stato. Che, come anticipato da Quattroruote, dovrebbe avvenire ex post sotto forma di rimborso del prezzo di acquisto e installazione.
Vale per gli acquisti fatti dal 4 ottobre 2022. E chi ha acquistato le wallbox nei mesi scorsi? Dal testo finale del decreto, adesso all’esame del parlamento per la conversione in legge, è scomparso ogni riferimento alle risorse 2022, che la prima bozza, invece, rendeva esplicitamente utilizzabili per gli acquisti effettuati a partire dal 4 ottobre. L’estensione al biennio 2023-2024 della precedente iniziativa dovrebbe rendere implicita questa possibilità: tuttavia, sarebbe opportuno che, quantomeno nel decreto attuativo, il governo lo prevedesse esplicitamente.
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