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Auto elettriche
Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

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Posto che la ricarica domestica è la modalità più pratica e conveniente per chi guida un’auto elettrica, la wallbox rappresenta la soluzione più sicura e funzionale. Ne parliamo qui, assieme alle formalità burocratiche legate ai condomìni. Il passo successivo è scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze: l’offerta è ampia, quindi è fondamentale informarsi.

Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

La wallbox è inclusa con l'auto elettrica?

Di norma no, ma molte Case automobilistiche la associano al lancio di nuovi modelli o a formule d’acquisto specifiche, come il finanziamento. Il gruppo Stellantis, ad esempio, ha promosso la campagna “Elettrico Facile”, che in diversi casi prevede la wallbox in omaggio. Attenzione però: è importante verificare se l’installazione da parte di un tecnico specializzato sia compresa, altrimenti va messa in conto una spesa aggiuntiva. Anche i gestori d’energia offrono soluzioni interessanti: alcuni applicano sconti sull’acquisto, altri la forniscono in comodato d’uso se si sottoscrive un’offerta dedicata alla ricarica elettrica.

Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

Bonus e incentivi per l'acquisto

Nel 2024 era attivo un incentivo statale che copriva l’80% della spesa fino a 1.500 euro. Le richieste dei privati sono state contenute, e al momento non è stata avviata una nuova campagna. Tuttavia, è utile monitorare il sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per eventuali aggiornamenti.

Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

Monofase o trifase: quale scegliere?

Le wallbox si dividono in monofase (3,7-7,4 kW) e trifase (11-22 kW). Per un uso privato, la monofase è spesso sufficiente: offre un buon equilibrio tra costi e tempi di ricarica. È però necessario aumentare la potenza del proprio impianto a 6 kW, operazione che si può richiedere al gestore anche da remoto, ma che comporta costi fissi in bolletta.

Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

Le caratteristiche da valutare

Alcuni modelli integrano già il cavo di ricarica, altri richiedono il collegamento del cavo Modo 2, lo stesso usato per la ricarica pubblica. Se la vettura include già questo cavo, si può risparmiare scegliendo una wallbox senza cavo integrato. È importante che la wallbox sia smart, cioè gestibile via app (WiFi o rete mobile), per monitorare i consumi e programmare le ricariche nelle fasce orarie più convenienti. Fondamentale anche la funzione DLM (Dynamic Load Management), che regola la potenza in base ai consumi domestici, evitando sovraccarichi.

Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

Costi di acquisto e installazione

I prezzi variano molto: si parte da circa 300 euro per modelli base, ma una buona monofase da 7,4 kW costa in media tra i 500 e gli 800 euro. I modelli più avanzati superano i 1.500 euro. L’installazione può costare tra i 400 e gli 800 euro, ma se l’impianto richiede modifiche importanti (quadro elettrico, cavi, ecc.), si può superare anche i 1.000 euro.

Wallbox, come scegliere quella giusta per ricaricare l’auto elettrica a casa

Tecnologie future: V2H e V2G

Le wallbox stanno evolvendo rapidamente. Alcuni modelli sono già predisposti per la ricarica bidirezionale, utile per il V2H (Vehicle to Home): se l’auto è compatibile, la batteria può alimentare l’abitazione. Con il V2G (Vehicle to Grid), invece, l’energia accumulata può essere reimmessa nella rete, con potenziali vantaggi economici. Queste tecnologie sono promettenti, ma ancora poco diffuse e vincolate da normative e compatibilità.

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