Il nuovo white paper “Act24” realizzato da Arval Mobility Observatory raccoglie e razionalizza informazioni e analisi complete volte a raccontare i nuovi paradigmi della mobilità. Il report appena diffuso, in particolare, grazie anche al sostegno di BNL e Findomestic, parte dall’analisi del 2023 da poco concluso per formulare previsioni sull’andamento del mercato, e nello specifico dell’auto, del 2024, prendendo in considerazione le relazioni col Pil e il trend dei consumi degli italiani. Punto di partenza è il recupero dei volumi di immatricolato dell’anno passato rispetto al 2022, in parte riconducibile alla ripresa della capacità produttiva dei costruttori durante il 2023, dove sono state risolte molte delle criticità che minavano la filiera produttiva. Le problematiche legate alla logistica e alla riduzione dell’offerta hanno portato a revisioni delle tariffe che in alcuni Paesi europei hanno sfiorato il 300%. I listini sembrano tuttavia aver raggiunto il picco e, dopo una certa stabilità nei primi mesi del 2024, i prezzi delle auto nuove potrebbero contrarsi nel loro valore di transazione del 3-5% nella seconda metà dell’anno, con effetto anche sulle quotazioni dell’usato. Il libro bianco tocca anche il tema dell’evoluzione legislativa in materia di sicurezza, in particolare con l’entrata in vigore dal prossimo luglio della Gsr (General safety regulation) che impone l’adozione di ulteriori sistemi di ausilio alla guida a quasi tutte le categorie di veicoli. In media, secondo il documento Arval, i costi occulti legati al mancato aggiornamento della flotta con i dispositivi più evoluti rappresentano circa l’8% e possono arrivare a triplicare nel caso delle aziende meno virtuose.

Sfide complesse ma chiare. Altro punto toccato da Act24 riguarda il tema della transizione energetica: a fronte di una percentuale di immatricolazioni di vetture full electric in Italia nel 2023 ad appena il 4,2% del totale, nel 2024 non si prevedono al momento cambiamenti significativi. Infine, l’Osservatorio sottolinea le opportunità derivanti dal Data Act, deliberato dall’Unione Europea, che disciplina l’economia dei dati industriali e che ha l’obiettivo di stimolare l’innovazione, eliminando le barriere all’accesso ai dati. Secondo Massimiliano Abriola, head of consulting & Arval Mobility Observatory, “l’automotive industry è stata chiamata in questi anni a reagire, a mettere in campo nuove risorse e risalire le strade della ripresa. Il 2023, con il suo trend di crescita, ha dimostrato l’impegno e le capacità del settore di individuare e realizzare soluzioni per continuare a svolgere un ruolo primario di agente del cambiamento economico, sociale e ambientale. Il 2024 si apre con sfide complesse ma chiare e forse questa è l’eredità più importante dell’anno appena chiuso”.
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