Se, con oltre 360 mila unità prodotte in sette anni, la "206 CC" fu l'antesignana delle piccole scoperte con tetto rigido diventando un riferimento del mercato, la nuova "207 CC" ha tutti i numeri per bissarne il successo.

Più lunga di 16 cm e più abitabile: 4,9 cm guadagnati nell'abitacolo, nonostante i rollbar posteriori che rubano circa 10 cm di spazio in profondità, e 6,2 cm guadagnati in larghezza interna. Ha un bagagliaio più capiente: 187 litri in configurazione cabrio e 449 litri in configurazione coupé (rispettivamente 11 e 39 litri in più della "206 CC").

Guadagna un meccanismo di apertura della capote rigida completamente automatico, senza bisogno cioè di sganciare manualmente i fermi. L'operazione si completa in circa 25 secondi (esclusa la discesa dei cristalli laterali) alla semplice pressione di un pulsante.

Il telaio, infine, è quello della "207" berlina, ma con rigidità torsionale incrementata. Del miglioramento ti accorgi subito quando ti metti alla guida, meglio se su strade tortuose di montagna. All'inizio ci vai cauto, poiché lo sterzo ti trasmette quella certa sensazione d'imprecisione tipica di molti servomeccanismi elettrici, ma ci fai l'abitudine e prendi presto confidenza, poiché ti rendi conto che la macchina ti asseconda, che chiude bene le traiettorie anche nelle curva più strette e che segue con prontezza e docilità i bruschi cambi di direzione impressi con il volante.

I motori fanno la loro parte. Progressivo, fluido, omogeneo, il turbodiesel "1.6 HDi" da 110 CV. Anche in salita la coppia di 240 Nm (elevabile temporaneamente a 260 Nm con la funzione "overboost") consente di procedere in scioltezza senza ricorrere troppo al cambio. Altrettanto elastico si rivela l'inedito "1600" a benzina frutto della collaborazione con BMW: con iniezione diretta, fasatura variabile e turbocompressore, eroga 150 CV a 5800 giri, con una coppia di 240 Nm ? notate bene, uguale a quella della diesel ? già a 1400 giri. Si capisce già da questi numeri come tutto sia al servizio non di prestazioni esagerate, ma di quella omogeneità d'erogazione ed elevata spinta a regimi di rotazione del motore medio-bassi che sono tra i fattori determinanti del successo dei moderni propulsori diesel.

È disponibile una buona dotazione di sicurezza, con cinque airbag (incluso quello per le ginocchia del guidatore) e, per la prima volta, rollbar costituiti da due archetti metallici dietro i sedili posteriori che in caso di ribaltamento, per effetto di una carica pirotecnica, si sollevano di 20 cm in pochi millisecondi. Insomma, un'auto senza difetti questa "207 CC"? Veramente qualcosa che non ci entusiasma c'è: il cambio manuale, pur morbido e manovrabile, è piuttosto lento e con innesti distanziati. Inoltre, la definizione di 2+2 lascia perplessi: dimenticatevi di utilizzare i posti dietro, troppo angusti, forse, anche per un bambino. Arriverà nelle concessionarie a marzo, con prezzi (Ipt esclusa) sono compresi fra i 18.950 della "1.6 16V Tecno" a benzina e i 22.550 euro della "1.6 16V HDi Féline" con Fap.

Per concludere, due accorgimenti. Primo, se viaggiate scoperti è consigliabile l'uso del frangivento, che funziona egregiamente. Secondo, munitevi di un buon paio di occhiali da sole, l'unico modo per annullare il fastidioso riflesso del profilo della plancia nel parabrezza fortemente inclinato.