Negli ultimi tempi è risultato evidente che l'abbinamento fra sovralimentazione e iniezione diretta fosse il modo giusto per riportare in auge i motori a benzina, che ormai soffrono la concorrenza dei turbodiesel quanto a prontezza di risposta e bassi consumi.

Fra i primi costruttori a crederci, ricordiamo Volkswagen, che ha realizzato l'ottimo "2.0 TFSI" della "Golf GTI", Opel, con un "2000" destinato alla futura "GT", e Peugeot, con un prototipo di un motore a 4 cilindri da 170 CV. Quest'ultimo propulsore, fra l'altro, è stato sviluppato dalla Casa francese in collaborazione con la BMW, che ora fa un ulteriore passo in avanti.

In occasione dell'edizione 2006 del Salone di Ginevra (2-12 marzo), il costruttore di Monaco ha deciso per la prima volta di abbinare la doppia sovralimentazione e l'iniezione diretta a un sei cilindri in linea.

Punto di partenza di questo "esperimento" è l'apprezzato "3000" che trova ampio impiego nella gamma della Casa: in questa versione (nell'immagine) sviluppa ben 306 CV e 400 Nm di coppia a meno di 2000 giri e ha il regime di rotazione massima a quota 7000.

Molti i punti di forza: la sovralimentazione aumenta la potenza senza far crescere la cilindrata (e il peso) del propulsore; due turbine piccole al posto di una sola di grandi dimensioni minimizzano il tipico ritardo di risposta dei turbo; l'impiego dell'iniezione diretta contribuisce a ridurre i consumi (del 10% circa, rispetto a un motore turbo tradizionale).

Secondo la BMW, una "serie 3" così equipaggiata sarebbe decisamente più rapida ed elastica di un'attuale "330i" (foto in alto), scattando da 0 a 100 orari in meno di 6 secondi e passando da 80 a 120 km/h poco più di 6 secondi invece che in poco più di 8.