Automobili Speciali, atto secondo. Al Salone di Ginevra la Italdesign ha presentato il secondo capitolo del suo progetto Zerouno, evolvendo la supersportiva per trasformarla in una targa e chiamandola Duerta, una parola che, in piemontese, significa aperta. Entro la fine dell'anno ne saranno prodotti cinque esemplari, ognuno dei quali monterà un motore aspirato a dieci cilindri che permetterà prestazioni paragonabili a quelle di un'auto da competizione, coniugandole con il piacere della guida con il vento tra i capelli.
Italdesign Zerouno Duerta: un sogno da 1,5 milioni di euro
A tutto carbonio. Disegnata, ingegnerizzata e costruita direttamente dalla Italdesign, la Zerouno Duerta è lunga 4.847 mm, larga 1.970 mm e alta solo 1.204 mm. Derivando direttamente dalla versione con tetto fisso, anche la targa si basa su un telaio di fibra di carbonio e alluminio con carrozzeria interamente realizzata di carbonio: anche il nuovo tetto asportabile manualmente è realizzato in questo materiale e, oltre a esso, è prevista anche una copertura morbida, nel caso il maltempo sorprendesse il guidatore durante un viaggio en plein air. Lo stile riprende tutti i dettagli della Zerouno originale, a partire dal sistema di ottimizzazione della deportanza Y duct, fino ad arrivare al frontale e alla coda, dove, per necessità aerodinamiche conseguenti all'asportazione del tetto, sono state riprogettate componenti come il cofano motore e la zona posteriore dell'abitacolo.

Zero compromessi. Gli ingegneri della Italdesign hanno apportato svariate modifiche al telaio per consentire l'asportazione del tetto, senza però scendere a compromessi per quanto riguarda le prestazioni. Dietro all'abitacolo a due posti è infatti montato un motore dieci cilindri 5.2 litri aspirato di origine Audi da 610 CV che permette alla Zerouno Duerta di oltrepassare i 320 km/h di velocità massima. Sviluppata con la collaborazione di Dindo Capello, tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, la supersportiva di Moncalieri è pensata per essere estremamente performante, ma anche sicura e sfruttabile sulle strade di tutti i giorni.
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