Durante la visita al sito polacco di Tychy, abbiamo avuto l’opportunità di salire a bordo della Avenger Bev 1st Edition (in realtà, lo avevamo già fatto in occasione del report di ottobre sulla rivista, ma all’epoca non se ne poteva ancora parlare). Eravamo curiosi, e ora possiamo raccontarvi le nostre prime impressioni sull'abitacolo dell’attesa Suv compatta.
Stile e praticità. Ebbene, se la carrozzeria della Avenger Bev 1st Edition colpisce per le sue forme dinamiche e moderne e i cerchi da 18 pollici (con gomme estive di misura 215/55), gli interni non sono da meno. Il design piace, c'è attenzione per i dettagli e un’elevata digitalizzazione: ma, come da tradizione del marchio, non manca di praticità. L’intenzione di “allargare” visivamente l’abitacolo è stata centrata, grazie alla disposizione orizzontale degli elementi in prima fila: strumentazione digitale, monitor touch da 10,25”, bocchette di ventilazione, con due “tastiere” (quella della climatizzazione e quella delle funzioni di guida, quest’ultima come sulla Fiat Nuova 500). Bella la scritta del modello sulla plancia. Numerosi i vani portaoggetti, soprattutto sul tunnel, comodi gli alloggiamenti nelle tasche porta, e profondo il cassetto portaoggetti davanti al passeggero: così è facile sistemare tutto ciò che serve per un viaggio.
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Si presenta bene. Anche i materiali hanno il loro perché, quando si parla di una Suv trendy e ricercata come l’Avenger. Sull’americana, le superfici sono generalmente ben trattate. Per esempio, la parte superiore della plancia è rigida ma gradevole al tatto, il padiglione (non spesso) abbastanza morbido e ben montato. Di buona fattura i comandi, di norma facili da raggiungere, compreso l’hazard al centro. Quanto ai fianchetti porta, la porzione superiore appare rigida, mentre quella centrale è più gradevole. Insomma, l’atmosfera è curata: non dimentichiamo che stiamo parlando di una “segmento B”, seppur di pregio.

Accogliente. Davanti si sta comodi e lo spazio non manca, neppure in larghezza; dietro i posti veri, comodi per viaggiare, sono due, anche per via della sagomatura del divanetto. Inoltre, chi si accomoda al centro deve fare i conti con un tunnel pronunciato e un mobiletto un po’ sporgente, privo delle bocchette di ventilazione. Le persone di statura media troveranno spazio adeguato per le gambe (il passo è di 2,562 metri), come pure aria sopra la testa, nonostante il padiglione rastremato (il Cx è di 0,34, un compromesso fra abitabilità ed efficienza). Per i più alti, invece, c’è il rischio - ma la cosa è frequente in questa fascia di mercato - di sfiorare quasi il padiglione. Uscendo dalla seconda fila, poi, ci imbattiamo nel "solito" angolo di apertura delle porte (non esagerato) e nel fianchetto un po’ ingombrante.

Capace. Il vano bagagli può contenere oggetti per 380 litri, un dato (dichiarato) elevato per la categoria. Dunque, anche una famigliola dovrebbe trovare la soluzione di carico più adatta, magari abbattendo un sedile. Non proprio bassa - ma di questi tempi è la norma - la soglia di carico, posta a 72 centimetri da terra; comodo, invece, il portellone motorizzato azionabile anche con il piede, un atout piuttosto raro nel segmento B.
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