Dal parcheggio dell'aeroporto ci muoviamo in modalità elettrica. Ma appena sulla rampa d'uscita, interviene il motore termico di 1.8 litri. Poco male, la Toyota Auris Hybrid si rifà in molte altre occasioni: ripartenze, guida con bassa richiesta di potenza, frenata. Riusciamo a destreggiarci bene nel traffico, la compatta giapponese infatti è abbastanza agile, e con uno sterzo pronto e consistente, più di quanto ci saremmo aspettati. E, le migliorate doti dinamiche sono la conseguenza di un abbassamento del corpo vettura di 55 mm e di una riduzione media del peso di una cinquantina di chili.
Turistica sì, ma con brio. Non tradisce la sua natura, questa Auris seconda serie, ma è gradevole al volante: certo, la ibrida richiede una guida regolare e tranquilla per rendere al meglio, rispettosa della meccanica e dell'ambiente. Si parte ai semafori in "elettrico", poi a seconda anche dello stato delle batterie si riescono a percorrere alcuni tratti senza far avviare il "termico". Nella guida normale si osserva un passaggio abbastanza continuo tra le due modalità, quindi bisogna adeguarsi a gestire al meglio il sistema. Se si chiede più spunto, tutto subito, si deve registrare un marcato effetto "elastico" dato dal cambio E-Cvt, per cui salgono di molto i giri motore e, quindi, la rumorosità. Non che l'Auris Hybrid manchi di un certo brio (potenza complessiva 136 cavalli, velocità 180 orari e 0-100 in 10,9 secondi), ma di sicuro offre il meglio sé guidata in modo rilassato.
Da viaggio. A velocità autostradale sa essere piuttosto confortevole: col piede leggero sul gas, infatti, si avverte più che altro solo qualche fruscio aerodinamico oltre i 130 km/h e un po' di rumore da rotolamento, prodotto dalla gommatura 225/45 su cerchi da 17 pollici, forse non la più adatta per chi cerca soprattutto il confort.
Spaziosa e ben fatta. Ma com'è dentro la nuova Toyota? L'ambiente è abbastanza austero e ordinato, e a una prima impressione pare ben realizzato. Più gradevoli i materiali della parte centrale della plancia, del rivestimento dei fianchetti, del volante e di alcuni comandi, come quelli della climatizzazione automatica bizona; meno appaganti al tatto, invece, ci sembrano il padiglione e i tasti del navigatore. Caratteristica la plancia molto verticale, convincente poi la profilatura dei sedili. Al centro, sul largo tunnel, il mini selettore del cambio, i tasti dei programmi "Ev", "Eco mode" e "Power mode" e le prese USB, Aux, e 12 Volt. Lo spazio, poi, non è tiranno, soprattutto davanti. Anche dietro, per le gambe, sembra esserci un buon margine di manovra: attenzione, però, uscendo, al padiglione un po' basso e spiovente. Peccato per la mancanza delle bocchette di ventilazione regolabili.
Lancio aggressivo. L'Auris berlina, che a giugno 2013 verrà affiancata dalla versione station, sarà nelle concessionarie italiane a partire da gennaio, per i primi tre mesi con prezzi davvero interessanti: la versione d'attacco della Hybrid, la Active, sarà offerta, per esempio, a 17.900 euro (riduzione comprensiva degli incentivi statali, del contributo della Casa e della rete) anziché a 22.600. La Active+ costerà 18.700 euro (invece di 23.400), mentre la nostra ricca Lounge, 20.200 euro (al posto di 24.900). Torneremo a parlare della Toyota Auris sul prossimo numero di Quattroruote.
Da Lisbona, Andrea Stassano
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