La ricetta da cui scaturisce la nuova Audi A4 Allroad è, apparentemente, nota. In parte, effettivamente, è così. Come la precedente si distingue dall’omonima Avant per l’aspetto personalizzato dalla mascherina single-frame con grigliatura a listelli cromati verticali, dagli specifici scudi paraurti, dalle piastre di protezione del sottoscocca anteriori e posteriori e dalla fascia protettiva che corre nella zona inferiore della carrozzeria e sui passaruota. Inoltre, vanta anch’essa una statura maggiore dovuta all’assetto rialzato di 2,3 cm rispetto a quello delle consanguinee e ai cerchi maggiorati che, complessivamente, incrementano l’altezza da terra di 3,4 cm. Tuttavia, questa volta, l’A4 Allroad porta al debutto una primizia assoluta come la trazione quattro ultra e adotta tecnologie che, sebbene già presenti nel repertorio sia dell’Audi sia del Gruppo VW, non erano mai entrate nella sua famiglia come le sospensioni a gestione elettronica e il sistema di configurazione vettura integrato dalla modalità Off-Road, di serie su tutte le versioni.
La trazione integrale raddoppia La novità di spicco è la trazione quattro ultra, denominazione che in casa Audi identifica le soluzioni sviluppate per ridurre i consumi. È destinata alle vetture con motore disposto longitudinalmente, quindi anche ad altre future Audi, con cambio meccanico a sei marce o l'S tronic a doppia frizione con sette rapporti, con motori che sviluppano livelli di coppia inferiori a 500 Nm. S’affianca a quella ben nota con differenziale meccanico centrale in blocco con il cambio, che ripartisce la motricità in condizioni ottimali per il 40% sull’avantreno e per il 60% sul retrotreno, e si può dire che sia un'inedita e sofisticata interpretazione dello schieramento delle trazioni on-demand. Infatti, ripartisce la motricità sui due assali solo quando è realmente richiesto dalla situazione di marcia e dallo stile di guida.
Due frizioni riducono i consumi. Il sistema s’avvale di due frizioni, una posta all’uscita del cambio e l’altra in blocco con il differenziale posteriore, e quando l’elettronica di gestione non ravvisa situazioni di marcia che richiedono la ripartizione della motricità sui due assali disaccoppia l’albero di trasmissione e il retrotreno per alleggerire i consumi. In media, secondo la casa, scendono di 0,3 l/100 rispetto a quelli riscontrabili con un’analoga vettura parimenti motorizzata con la trazione quattro classica. Il sistema innesca e disinnesca la trazione integrale in 250 millisecondi (arrivando all’occorrenza a ripartire quasi tutta la motricità a uno solo degli assali) in maniera predittiva basandosi non sul coefficiente d’attrito ma sull’analisi, che avviene ogni 100 millisecondi, di parametri come la riposta dell’acceleratore, l’angolo e la velocità di sterzata, la velocità di cambiata, le accelerazioni laterali e longitudinali e il rollio.
Al volante della 2.0 TFSI quattro ultra La famiglia dell’A4 Allroad, disponibile dalla prossima estate, è composta dalle turbodiesel 3.0 TDI quattro Tiptronic da 218 e 172 CV già in vendita a cifre che partono da 51.900 Euro e 2.0 TDI quattro S tronic da 163 e 190 CV, che arriveranno nella seconda parte dell’anno assieme alla 2.0 TFSI S tronic da 252 CV. È l’unica dello schieramento con motore a iniezione diretta di benzina e la sola con la trazione quattro ultra e sfodera un temperamento sempre consono alle richieste dell’acceleratore grazie all’erogazione fluida e pronta, al corretto andamento del carico di coppia (370 Nm a 1.800 giri) che determina un arco d’utilizzo ampio e alla solerzia del cambio a doppia frizione. Nella modalità Sport il carattere esuberante è ben assecondato dalla reattività del comportamento, specie se si opta per le sospensioni a controllo elettronico che in questo settaggio riducono gli scuotimenti del corpo vettura propiziando l’equilibrio generale e una notevole agilità, e dall’attività del sistema quattro ultra. Quest’ultimo non lascia mai percepire quando trasforma l’Allroad da trazione anteriore in integrale e viceversa e, alla fine, contribuisce a mantenere alto e gradevole il feeling di guida in ogni situazione.
da Monaco di Baviera, Massimo Mambretti
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