Al volante della xDrive 30d da 265 CV
La terza generazione della BMW X3 si riconosce per il nuovo frontale col doppio rene ancora più marcato, gli inediti fari, in particolare i fendinebbia a forma esagonale, e la linea più slanciata, favorita dall’aumento del passo. La nuova architettura della scocca ha poi permesso di ottimizzare la distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno, oltre a rendere possibile, assieme ad altri interventi, un dimagrimento generale. D’altro canto, le dimensioni esterne sono cresciute, a beneficio in qualche misura dell’abitacolo, un po’ più spazioso e modulabile. Comodo, in particolare, lo schienale del divano posteriore (frazionabile in tre parti) a inclinazione regolabile. Insomma, la nuova X3 è diventata una sport utility ancora più matura e completa, pur conservando il suo tradizionale Dna su strada.
Sei cilindri diesel da 265 CV. Con la versione equipaggiata col 3 litri turbodiesel da 265 cavalli, abbiamo percorso solo alcuni chilometri sull’asfalto, ma il limitato tempo passato al volante della xDrive 30d è bastato per apprezzare, oltre alla pregevole erogazione del sei cilindri, assecondato con grande precisione dall’otto marce automatico, il notevole livello di confort e la piacevolezza di guida. Da noi sarà sicuramente più gettonata la xDrive 20d, che dentro il cofano propone il più abbordabile 4 cilindri 2 litri a gasolio; tuttavia, chi vorrà godere di maggiore souplesse di marcia, potrà indirizzarsi sul modello di categoria superiore, staccando ovviamente un assegno un po’ più pesante (a pari allestimento circa sei, settemila euro in più, anche rispetto alla versione depotenziata del 3 litri).

Sterzo sensibile e preciso. L’altro aspetto subito emerso da questo primo contatto è il feeling gradevolissimo. Tanto che ci si dimentica quasi subito di essere al volante di una vettura a baricentro alto e si è portati ad assumere un comportamento quasi sportivo, relativamente al tipo di vettura, s’intende. Lo sterzo è sensibile in velocità, preciso, dotato di buona consistenza (anche in funzione della modalità di guida prescelta) e trasferisce con fedeltà tutto ciò che proviene dalle ruote. La presenza della trazione integrale è utile sull’asfalto, ma si apprezza ancor di più appena si mettono le ruote sulla terra.

Se la cava anche fuori dall'asfalto. La X3 non è certo una specialista dell’off-road, del resto non è attrezzata in tal senso, ma sulle strade sterrate, anche piuttosto dure e sconnesse come quelle che solcano le belle foreste della costa portoghese, dove è avvenuto il suo lancio internazionale, ha mostrato sufficiente agilità e discreta motricità. La contenuta altezza minima da terra (20,4 cm) e gli angoli d’attacco (25,7°) e uscita (22,6°) un po’ limitanti non le hanno comunque impedito di affrontare e superare profonde fenditure senza il rischio di toccare col sottoscocca o danneggiare la meccanica. Inoltre, nelle pendenze più decise su fondi con minor aderenza, da un lato, in salita, la generosa coppia le ha dato una mano, dall’altro, in discesa, il controllo automatico della velocità le ha reso tutto più facile. Niente di straordinario, ma quanto basta all’automobilista comune per avventurarsi in tutta tranquillità su qualche strada bianca sconnessa e per confermare la versatilità della Suv bavarese.

Interni più curati e guida semiautonoma. In attesa dell’arrivo a novembre anche in Italia dei primi esemplari per i nostri consueti test e approfondimenti, non si può fare a meno di osservare l’ulteriore miglioramento dei materiali utilizzati per l’abitacolo: molto ben fatti in particolare la plancia e i rivestimenti dei sedili, di stoffa e pelle o di sola pelle a seconda degli allestimenti, e l'ancora più ricca dotazione (di serie e a richiesta) dei sistemi multimediali e dei dispositivi per la guida assistita e semiautonoma come l’Active Cruise Control, per la marcia in colonna autonoma (con arresto e ripartenza automatiche), il mantenimento della direzione dello sterzo dentro la corsia e i vari dispositivi anticollisione.
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