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Bentley
Al volante della Continental GT - VIDEO

Matteo Valenti da Kitzbühel (Austria), Matteo Valenti
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La nuova Bentley Continental GT si presenta agli occhi del mondo non esattamente in punta di piedi. L’obiettivo, dichiarato senza troppi giri di parole, è quello di imporsi come la "Grand Tourer" migliore del globo terrestre: ovvero come la supercar perfetta per affrontare lunghi viaggi. In qualsiasi condizione e senza dover accettare alcun tipo di compromesso, in termini di confort e prestazioni.

Grand tour. Quale migliore occasione quindi di un Grand Tour in piena regola, nel cuore della vecchia Europa, per mettere alla prova la terza generazione di questo grande classico made in England? Un viaggio da scolare tutto d’un fiato, da Kitzbühel, in Austria, fino alle Dolomiti del Sud Tirolo, dove ci siamo sentiti un po’ a casa, per finire a Monaco di Baviera, nella grande Germania. Centinaia di chilometri tra passi alpini, ghiacciai e borghi resi inconfondibili dai classici campanili a forma di cipolla, che ci hanno permesso di assaporare, per prima cosa, i vantaggi portati in dote dalla nuova piattaforma meccanica. La nuova Continental GT nasce sulla piattaforma MSB sviluppata dalla Porsche (la stessa della Panamera) e costruita a Lipsia, in Germania. Chi stesse già gridando allo scandalo, però, dovrà perlomeno circoscrivere il proprio punto di vista. Il processo di assemblaggio vero e proprio di questa Bentley continua a svolgersi, rigorosamente a mano, in quel di Crewe, in Gran Bretagna, nello storico stabilimento del marchio inglese.

Le meraviglie del W12. Più rigida, ma anche più leggera di 80 kg rispetto alla precedente generazione, la nuova Continental GT sorprende per la rapidità con cui riesce a divorare l’asfalto. Il merito, in questo caso, se lo prende tutto il poderoso motore W12 6.0 biturbo che, in questa ultima evoluzione, è in grado di sprigionare valori impressionanti. Sono 635 i CV a disposizione e addirittura 900 i Nm erogati, tutti, maledettamente presto, già a 1.250 giri/minuto. Questo significa che in un battito di ciglia ci si ritrova proiettati a velocità irripetibili, accompagnati dal sound sempre ovattato e mai volgare di questo 12 cilindri infinito. Bastano 3,7 secondi per raggiungere i 100 km/h e, se ci si trova su una Autobahn tedesca, volendo, ci si può spingere fino a 333 km/h. Numeri resi possibili anche dal nuovo doppia frizione a 8 rapporti, che restituisce passaggi di marcia istantanei e impercettibili. Forse troppo, perlomeno nella modalità di guida più sportiva, dove, anche su un’auto da gentleman come questa, ci sarebbe piaciuto avvertire almeno un pizzico di calcio nella schiena.

Sportività e confort. Guidiamo con gli occhi incollati costantemente al tachimetro, perché il rischio è di non accorgersi della velocità raggiunta. Del resto il livello di confort e insonorizzazione è davvero ai massimi livelli, al punto che bisogna superare di slancio i 250 km/h per iniziare ad avvertire qualche consistente fruscio aerodinamico. L’effetto tappeto volante poi, da mille e una notte, è garantito dalle sospensioni ad aria che filtrano in maniera totale qualsiasi tipo di sconnessione. La taratura si irrigidisce solo all’occorrenza, quando si seleziona la modalità Sport, per restituire maggiore reattività. Stesso discorso per le barre stabilizzatrici attive, alimentate dalla rete a 48 Volt, che entrano in scena solo quando serve. Perché su una Bentley la parola d’ordine è e deve rimanere una sola: confort.

 

Quale migliore occasione quindi di un Grand Tour in piena regola, nel cuore della vecchia Europa, per mettere alla prova la terza generazione di questo grande classico Made in England? Un viaggio da scolare tutto d’un fiato, da Kitzbühel, in Austria, fino alle Dolomiti del Sud Tirolo, dove ci siamo sentiti un po’ a casa, per finire a Monaco di Baviera, nella grande Germania.

 

Centinaia di chilometri tra passi alpini, ghiacciai e borghi resi inconfondibili dai classici campanili a forma di cipolla, che ci hanno permesso di assaporare, per prima cosa, i vantaggi portati in dote dalla nuova piattaforma meccanica. La nuova Continental GT nasce sulla piattaforma MSB sviluppata dalla Porsche (la stessa della Panamera) e costruita a Lipsia, in Germania. Chi stesse già gridando allo scandalo, però, dovrà perlomeno circoscrivere il proprio punto di vista. Il processo di assemblaggio vero e proprio di questa Bentley continua a svolgersi, rigorosamente a mano, in quel di Crewe, in Gran Bretagna, nello storico stabilimento del marchio inglese.

 

Più rigida, ma anche più leggera di 80 kg rispetto alla precedente generazione, la nuova Continental GT sorprende per la rapidità con cui riesce a divorare l’asfalto. Il merito, in questo caso, se lo prende tutto il poderoso motore W12 6.0 biturbo che, in questa ultima evoluzione, è in grado di sprigionare valori impressionanti. Sono 635 i CV a disposizione e addirittura 900 i Nm erogati, tutti, maledettamente presto, già a 1.250 giri/min.

 

Questo significa che in un battito di ciglia ci si ritrova proiettati a velocità irripetibili, accompagnati dal sound sempre ovattato e mai volgare di questo 12 cilindri infinito. Bastano 3,7 secondi per raggiungere i 100 km/h e, se ci si trova su una Autobahn tedesca, volendo, ci si può spingere fino a 333 km/h. Numeri resi possibili anche dal nuovo doppia frizione a 8 rapporti, che restituisce passaggi di marcia istantanei e impercettibili. Forse troppo, perlomeno nella modalità di guida più sportiva, dove anche su un’auto da gentleman come questa, ci sarebbe piaciuto avvertire almeno un pizzico di calcio nella schiena.

 

Guidiamo con gli occhi incollati costantemente al tachimetro, perché il rischio è di non accorgersi della velocità raggiunta. Del resto il livello di comfort e insonorizzazione è davvero ai massimi livelli, al punto che bisogna superare di slancio i 250 km/h per iniziare ad avvertire qualche consistente fruscio aerodinamico. L’effetto tappeto volante poi, da mille e una notte, è garantito dalle sospensioni ad aria che filtrano in maniera totale qualsiasi tipo di sconnessione. La taratura si irrigidisce solo all’occorrenza, quando si seleziona la modalità Sport, per restituire maggiore reattività. Stesso discorso per le barre stabilizzatrici attive, alimentate dalla rete a 48 Volt, che entrano in scena solo quando serve. Perché su una Bentley la parola d’ordine è e deve rimanere una sola: comfort.

 

Nonostante le curve arrivino sempre prima del previsto, per via di un motore inesauribile, che sembra infinito nell’erogazione, è inevitabile non avvertire qualche kg di troppo. Certo, il telaio, così sofisticato e ricco di tecnologie, fa di tutto per limitare i danni, ma alla fine 2,2 tonnellate (abbondanti) finiscono per farsi sentire eccome nei cambi di direzione.

 

E anche sui consumi. Perché è vero che il W12 TSI ha la possibilità di viaggiare a sei cilindri, ai carichi parziali. Ma nel corso del nostro Grand Tour alpino, dove, a tratti, non ci siamo poi troppo risparmiati con il pedale del gas, non siamo riusciti a fare più di 6 – 7 km con un litro di verde. Probabilmente una tematica soltanto superficiale, e anche un po’ seccante, per chi è disposto a spendere più di 200.000 euro per portarsi a casa questa eccezionale specialista dei lunghi viaggi.

 

 

Quale migliore occasione quindi di un Grand Tour in piena regola, nel cuore della vecchia Europa, per mettere alla prova la terza generazione di questo grande classico Made in England? Un viaggio da scolare tutto d’un fiato, da Kitzbühel, in Austria, fino alle Dolomiti del Sud Tirolo, dove ci siamo sentiti un po’ a casa, per finire a Monaco di Baviera, nella grande Germania.

 

Centinaia di chilometri tra passi alpini, ghiacciai e borghi resi inconfondibili dai classici campanili a forma di cipolla, che ci hanno permesso di assaporare, per prima cosa, i vantaggi portati in dote dalla nuova piattaforma meccanica. La nuova Continental GT nasce sulla piattaforma MSB sviluppata dalla Porsche (la stessa della Panamera) e costruita a Lipsia, in Germania. Chi stesse già gridando allo scandalo, però, dovrà perlomeno circoscrivere il proprio punto di vista. Il processo di assemblaggio vero e proprio di questa Bentley continua a svolgersi, rigorosamente a mano, in quel di Crewe, in Gran Bretagna, nello storico stabilimento del marchio inglese.

 

Più rigida, ma anche più leggera di 80 kg rispetto alla precedente generazione, la nuova Continental GT sorprende per la rapidità con cui riesce a divorare l’asfalto. Il merito, in questo caso, se lo prende tutto il poderoso motore W12 6.0 biturbo che, in questa ultima evoluzione, è in grado di sprigionare valori impressionanti. Sono 635 i CV a disposizione e addirittura 900 i Nm erogati, tutti, maledettamente presto, già a 1.250 giri/min.

 

Questo significa che in un battito di ciglia ci si ritrova proiettati a velocità irripetibili, accompagnati dal sound sempre ovattato e mai volgare di questo 12 cilindri infinito. Bastano 3,7 secondi per raggiungere i 100 km/h e, se ci si trova su una Autobahn tedesca, volendo, ci si può spingere fino a 333 km/h. Numeri resi possibili anche dal nuovo doppia frizione a 8 rapporti, che restituisce passaggi di marcia istantanei e impercettibili. Forse troppo, perlomeno nella modalità di guida più sportiva, dove anche su un’auto da gentleman come questa, ci sarebbe piaciuto avvertire almeno un pizzico di calcio nella schiena.

 

Guidiamo con gli occhi incollati costantemente al tachimetro, perché il rischio è di non accorgersi della velocità raggiunta. Del resto il livello di comfort e insonorizzazione è davvero ai massimi livelli, al punto che bisogna superare di slancio i 250 km/h per iniziare ad avvertire qualche consistente fruscio aerodinamico. L’effetto tappeto volante poi, da mille e una notte, è garantito dalle sospensioni ad aria che filtrano in maniera totale qualsiasi tipo di sconnessione. La taratura si irrigidisce solo all’occorrenza, quando si seleziona la modalità Sport, per restituire maggiore reattività. Stesso discorso per le barre stabilizzatrici attive, alimentate dalla rete a 48 Volt, che entrano in scena solo quando serve. Perché su una Bentley la parola d’ordine è e deve rimanere una sola: comfort.

 

Nonostante le curve arrivino sempre prima del previsto, per via di un motore inesauribile, che sembra infinito nell’erogazione, è inevitabile non avvertire qualche kg di troppo. Certo, il telaio, così sofisticato e ricco di tecnologie, fa di tutto per limitare i danni, ma alla fine 2,2 tonnellate (abbondanti) finiscono per farsi sentire eccome nei cambi di direzione.

 

E anche sui consumi. Perché è vero che il W12 TSI ha la possibilità di viaggiare a sei cilindri, ai carichi parziali. Ma nel corso del nostro Grand Tour alpino, dove, a tratti, non ci siamo poi troppo risparmiati con il pedale del gas, non siamo riusciti a fare più di 6 – 7 km con un litro di verde. Probabilmente una tematica soltanto superficiale, e anche un po’ seccante, per chi è disposto a spendere più di 200.000 euro per portarsi a casa questa eccezionale specialista dei lunghi viaggi.

 

Non beve poco. Nonostante le curve arrivino sempre prima del previsto, per via di un motore inesauribile, che sembra infinito nell’erogazione, è inevitabile non avvertire qualche chilogrammo di troppo. Certo, il telaio, così sofisticato e ricco di tecnologie, fa di tutto per limitare i danni, ma alla fine 2,2 tonnellate (abbondanti) finiscono per farsi sentire eccome nei cambi di direzione. E anche sui consumi. Perché è vero che il W12 TSI ha la possibilità di viaggiare a sei cilindri, ai carichi parziali. Ma nel corso del nostro Grand Tour alpino, dove, a tratti, non ci siamo poi troppo risparmiati con il pedale del gas, non siamo riusciti a fare più di 6-7 km con un litro di benzina. Probabilmente una tematica soltanto superficiale, e anche un po’ seccante, per chi è disposto a spendere più di 200.000 euro per portarsi a casa questa eccezionale specialista dei lunghi viaggi.

Nuova Bentley Continental GT (W12 635 CV): meglio lei o un aereo?

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