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Incidenti
Vittime in aumento sulle strade lombarde

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Allarme vittime della strada in Lombardia: i dati relativi al 2015, emersi nel corso del convegno dedicato al tema “La distrazione: una disattenzione che può costare la vita” organizzato dalla Regione e analizzati dal Centro regionale di monitoraggio della sicurezza stradale, rivelano, rispetto all’anno precedente, una (lieve) diminuzione del numero degli incidenti e di quello dei feriti, ma una crescita del 6,7% di quello dei morti (contro un incremento dell’1,47% registrato a livello nazionale). Significano 478 vittime in 12 mesi, 30 in più del 2014.

La tendenza. Negli ultimi 15 anni, va detto, la mortalità sulle strade lombarde è diminuita in maniera considerevole: la flessione, tra il 2001 (in cui si registravano 1.073 morti) e il 2015 è stata del 55,5%. Ci sono stati, però, alcuni anni neri, come il 2012 (+3,2%), il 2014 (+2,3%) e, soprattutto, il 2006 (+6,8%): il 2015 si è avvicinato in maniera inquietante a questo record negativo. Il fenomeno può essere imputato a una ripresa del traffico, che va di pari passo con il leggero miglioramento degli indicatori economici, ma anche all’accresciuto fenomeno della distrazione dovuto all’uso improprio di smartphone e tablet. L’indice di mortalità della Lombardia resta, comunque, inferiore alla media nazionale: 1,5 vittime ogni 100 incidenti contro i 2 registrati in tutta Italia. Solo la Liguria (1,1) risulta meno letale: all’estremo opposto si trovano, invece, la Basilicata (4,6) e la Calabria (3,4). Ciò si traduce, secondo le stime del Centro regionale di monitoraggio della sicurezza stradale, in costi sociali, per la sola Lombardia, pari a 3 miliardi euro.

I luoghi. Milano e Brescia sono le aree in cui si registra il maggior numero di vittime, ma questo è inevitabile dato che sono anche quelle con i maggiori volumi di traffico; in realtà, se si considera il rapporto tra il numero d’incidenti e quello delle vittime, la Città metropolitana (ex provincia) di Milano presenta l’indice migliore, 0,8 contro i 3 di Mantova (la peggiore). Il dato più sorprendente è forse quello che riguarda la tipologia delle arterie in cui si sono registrati gli incidenti mortali. Mentre tutti si aspettano una crescita in città, dovuto all’aumento della circolazione degli utenti deboli (ciclisti, soprattutto), il numero dei morti è cresciuto soprattutto in autostrada (+20%) e quasi per niente sulla viabilità cittadina (+0,4%). E a farne le spese sono stati maggiormente conducenti e passeggeri dei mezzi pesanti (+59%) e delle auto (+18%), rispetto a quelli dei motocicli (+14%) e delle bici (+8%).

Emilio Deleidi

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