La Bosch ha pubblicato i risultati relativi al 2017 e ha fornito nuove informazioni sulla strategia futura, abbracciando il concetto della moblità a 360 gradi. In particolare si torna a parlare dei motori diesel, fornendo aggiornamenti sulla tecnologia che abbiamo già provato in anteprima nel 2017 e che promette di risolvere il problema delle emissioni di ossidi di azoto in maniera definitiva. Le dichiarazioni del ceo Volkmar Denner sono emblematiche: "Il diesel ha un futuro. Oggi vogliamo archiviare definitivamente il dibattito sulla fine del diesel".
Il prototipo del 2017. La Bosch ha infatti messo a punto una serie di dispositivi che permettono di abbattere drasticamente le emissioni dei motori a gasolio, dimostrando la reale possibilità di proporre con successo questa tecnologia senza necessariamente ricorrere all'elettrificazione e al conseguente aumento di costi. Nel 2017 avevamo guidato una Golf dotata di un propulsore sperimentale 1.7 TDI da 150 CV con iniettori e turbo di nuova generazione, gestione elettronica aggiornata e catalizzatore SCR: questa unità era capace di rispettare le emissioni di NOx simulando i test su strada della normativa Rde (mantenendo un consumo di Adblue entro gli 1,5 litri/1.000 km) e con un valore reale di 30 mg/km di NOx.
L'evoluzione del sistema pronto per il mercato. L'ulteriore evoluzione di questo sistema ha consentito di portare il valore nel test Rde fino a 13 mg/km, pari a quasi un decimo del limite di legge di 120 mg/km imposto dal 2020 e nettamente inferiore ai 168 gm/km attualmente tollerati. Sui percorsi urbani, dove le emissioni di NOx raggiungono i valori massimi, il prototipo non supera i 40 mg/km. La Bosch ha dichiarato di aver usato componentistica già esistente e di aver lavorato soprattutto sulla calibrazione dei vari elementi: per questo motivo sarà possibile integrare entro brevissimo tempo questa tecnologia nella produzione di serie.
Codice per lo sviluppo. La Bosch ha voluto sottolineare il suo impegno verso la trasparenza e verso l'ambiente presentando anche il Codice per lo sviluppo dei prodotti. La società ha voluto così mettere in chiaro il suo approccio sottolineando come sia vietato installare funzioni che riconoscano automaticamente i cicli di prova e siano ottimizzate per specifici test. Allo stesso tempo è stata posta come priorità la tutela della vita delle persone e dell'ambiente, un tema che sarà cruciale per la formazione del personale esistente e per quello che in futuro entrerà a far parte dell'azienda.
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