I pannelli solari alla perovskite sono ancora lontani dalle apprlicazioni commerciali, ma rappresentano un'opportunità per superare i limiti del silicio in termini di flessibilità, economia di scala, efficienza e sostenibilità. La prospettiva è talmente promettente che c'è già chi si è proposto di studiare lo smaltimento di questi pannelli del futuro: sono i ricercatori dell'Università di Linköping, in Svezia, i quali hanno sviluppato un sistema per riciclare proprio le celle solari alla perovskite.
Il processo. I ricercatori prevedono due fasi, il riscaldamento delle celle a 150°C per separare gli strati protettivi e la loro immersione in una soluzione acquosa contenente acetato di sodio, ioduro di sodio e acido ipofosforoso. Questo trattamento permette di recuperare il 99% dei materiali, inclusi i preziosi cristalli di perovskite, e di neutralizzare gli ioni di piombo tossici presenti nelle celle. Le celle riciclate hanno un'efficienza media del 21%, con picchi del 23,4%: sebbene questi valori siano leggermente inferiori allo standard industriale del 25%, i ricercatori considerano i risultati incoraggianti, considerando che i materiali sono stati quasi interamente riutilizzati.
Il futuro. Anche qui, il prossimo passo prevede l'applicazione del processo su scala industriale. La ricerca si inserisce nel contesto più ampio del problema dei rifiuti fotovoltaici: solo in Australia, si prevede che entro il 2030 si accumuleranno 680.000 tonnellate di pannelli solari da smaltire.
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