Dopo le polemiche di ieri, si allenta la tensione fra il ministro delle Infrastrtture, Matteo Salvini, e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Che ha detto: “Seguiremo le regole della direttiva”, ossia di applicare il limite di 30 km/h solo nelle poche zone “sensibili”, e non quasi ovunque. “Bene”, ha risposto prontamente il vicepremier con un post sui social: “Abbiamo il dovere di ascoltare tutti, senza prevaricazioni, ma auspicando buonsenso - ha aggiunto Salvini -. Il confronto con gli enti locali non si ferma. Il dialogo continuerà anche nelle prossime ore”: si coordineranno anche gli uffici del dicastero e dell’Anci, l’Associazione dei Comuni.
Tripla spesa in un colpo. Se e quando Bologna si atterrà alla direttiva ministeriale, allora dovrà eliminare l’attuale segnaletica dei 30 all’ora: i cartelli sui pali e quelli sull’asfalto. Sostituendoli con le indicazioni del limite di 50 km/h. Risultato: in poche settimane, denaro pubblico impiegato tre volte. Prima per creare le zone 30 cancellando i 50 all’ora, poi per annullare i 30, infine per ripristinare i 50.
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