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Formula 1

PILOTI
John Watson

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John Marshall Watson nasce il 4 maggio 1946 a Belfast, nell'Irlanda del Nord. Ha una lunga ed entusiasmante carriera nel mondo dei motori e dimostra un’immutata passione anche dopo il ritiro, restando nell’ambiente come commentatore televisivo.

Cresce tra le verdi colline dell'Irlanda del Nord, studia alla Rockport School, lasciandosi trasportare dalla sua passione per le corse che lo porta fino all’Olimpo del motorsport, la Formula 1. Watson debutta nel circus nel 1972, al volante di una March-Cosworth 721 del team Goldie Hexagon Racing in un evento extra campionato, la World Championship Victory Race a Brands Hatch. Il debutto in una gara del Mondiale arriva nel 1973, ma l’inizio non è propriamente semplice e non per demeriti del pilota. Alla guida di una Brabham-Ford BT37 nel Gran Premio di Gran Bretagna, Watson esaurisce il carburante al 36° giro ed è costretto mestamente al ritiro. Un’esperienza si ripete nel GP degli Stati Uniti, quando il motore della sua vettura cede dopo appena sette giri.

La sua carriera prende una svolta diversa nel corso della stagione 1976 insieme al Team Penske, grazie al quale conquista il suo primo podio nel campionato del mondo, arrivando terzo nel Gran Premio di Francia. Poco più avanti, quello stesso anno, rompe un tabù e conquista la sua prima vittoria in Formula 1, tagliando per primo il traguardo del GP d'Austria. Quel weekend si qualifica secondo e scommette con il proprietario del team che se vince, si raserà l’ormai iconica barba. E la domenica, lo fa ben volentieri per festeggiare il suo primo successo nella categoria. Il Mondiale 1977 è altalenante: Watson conquista il suo primo giro veloce nel Gran Premio del Sud Africa, ma quella è una delle domeniche più scioccanti della storia della F1, offuscata dalle morti del pilota Tom Pryce e del commisario Jansen Van Vuuren.

Nel 1979, Watson si trasferisce alla McLaren, ma per riportare il team di Woking alla vittoria deve attendere ben tre anni. Conquista il GP di Gran Bretagna 1981, segnando uno storico successo: quella è la prima vittoria per una monoscocca in fibra di carbonio, quella della McLaren MP4/1. Un’innovazione tecnologica che gli salva anche la vita nel drammatico incidente che Watson subisce nel Gran Premio d’Italia di quello stesso anno. John ne esce indenne, ma la stessa dinamica, pochi anni prima, gli sarebbe potuta essere fatale.

La sua stagione migliore in Formula 1 è quella del 1982, un’annata che lo vede vincere in ben due occasioni. Il successo più spettacolare è quello di Detroit: partendo dalla diciassettesima posizione su un circuito stretto e tortuoso, dà vita a una rimonta sorprendente che lo vede passare per primo sotto la bandiera a scacchi. Quell’anno chiude terzo, pur avendo ottenuto un successo in più rispetto a Keke Rosberg, che alla fine dell’anno è campione del mondo. Sulla falsariga di quanto fatto a Detroit, Watson impone il proprio ritmo anche al Gran Premio di Long Beach del 1983, questa volta però partendo dalla ventiduesima posizione. È tutt’ora un record imbattuto: mai nessun altro pilota è riuscito a vincere partendo così indietro.

Dopo aver chiuso la sua collaborazione con la McLaren al termine della stagione ’83, Watson decide di lasciare la Formula 1. Torna due anni dopo, ma per una sola gara, per sostituire l’infortunato Niki Lauda al GP d’Europa a Brands Hatch. Nonostante una brutta qualifica che lo vede ottenere il ventunesimo tempo in griglia, recupera in gara e chiude settimo.

Dopo aver detto addio al circus, John Watson si dedica alle vetture turismo, con notevole successo. Nel 1984, vince la Fuji 1000 km insieme a Stefan Bellof e nel 1987 si piazza secondo nel Campionato Mondiale Sportscar insieme a Jan Lammers, guidando la Jaguar XJR-8 della TWR Silk Cut. Partecipa sette volte alla 24 Ore di Le Mans tra il 1973 e il 1990, ottenendo come miglior risultato un 11° posto nel 1990, alla guida di una Porsche 962C per la Richard Lloyd Racing.

Una volta appeso il casco al chiodo, Watson intraprende una carriera di commentatore per la Eurosport, seguendo proprio la Formula 1 dal 1989 al 1996. Attualmente commenta il GT World Challenge Europe e di recente è invitato a commentare il Gran Premio di Miami 2022 per F1TV. La sua profonda conoscenza dello sport, combinata con la sua esperienza diretta come pilota, lo rende una voce autorevole e rispettata nel panorama del motorsport.